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BIOGRAFIE
 rivista il: 19 agosto 2011
TERRITORIO INTEMELIO
TERRITORIO INTEMELIO

    LA SCOMPARSA DI COLAHAN
          Lunga carriera di un artista australiano
        innamorato da trent’anni della nostra terra
                                                                                                                     di  Renzo Villa  1987

          Sabato 6 giugno, assistito dalla moglie Monique, si è serenamente spento nella sua splendida villa «Dei Quattro Venti» alla Mortola Superiore, il pittore-scultore Colin Colahan. Aveva novant’anni, essendo nato a Melbourne, in Australia, il 12 febbraio 1897, ma gli ultimi trenta della sua vita li aveva trascorsi alla Mortola, prima in quella Inferiore e poi nella Superiore che, per lui, erano «il posto più bello del mondo». Ammirando lo spettacolo della Costa Azzurra dalle finestre della sua villa ai Ciotti, era solito dire che ne la baia di Sidney, ne quella di Rio de Janeiro, reggevano al confronto. E sì che di posti ne aveva girato nei primi sessant’anni di vita, prima di approdare alla Mortola, che scoprì per caso durante una vacanza in Italia nel 1958 !
     
Figlio di un generale medico dell’esercito britannico, studiò per tre anni medicina all’Università di Melbourne, prima di dedicarsi alla pittura, arte che iniziò collaborando con disegni al Sidney Bulletin. Lavorò per quattro anni alla bottega di Max Madrum, poi partì per Parigi, indi fu a Madrid, a Londra e anche a Firenze e Roma.
     
In questo periodo espose al Salon d’Automne di Parigi, alla Royal Academy e alla Royal Society of Portrait Painters di Londra.
     
Nel 1925 tornò in Australia, dove rimase parecchi anni, esponendo i suoi quadri, molti dei quali furono acquistati dalle più importanti gallerie d’arte australiane, come la National Gallery of Victoria, quella del New South Wales e del Queensland.
     
Nel 1935 è nuovamente a Londra ove si afferma come ritrattista ed espone sue “personali” alle gallerie Arlington, Wardorf, Ackerman e Lefevre.
     
Allo scoppio della guerra è nominato Pittore Ufficiale per conto del governo australiano e, nel 1945, tutti i suoi quadri vengono esposti alla galleria Matthiesen prima di essere inviati in Australia,dove si trovano attualmente alla Museo della Guerra di Canberra.
     
Nel 1948, fu eletto presidente dell’Australian Artist’s Association di Londra e fu in questo periodo che incominciò ad interessarsi di scultura e, nello stesso tempo, a desiderare di vivere in un clima più dolce di quello londinese.
     
Durante il suo trentennale soggiorno nella nostra terra, Colahan lavorò infaticabilmente di pennello e di scalpello, considerando sempre l’arte come suprema ragione di vita.
     
Nel 1965, desideroso di regalare una sua opera alla città di Ventimiglia, preparò il bozzetto de «Le tre sirene», un’artistica fontana a soggetto marino.
      
Duole dirlo, ma le tergiversazioni dell’Amministrazione Comunale fecero sì che, alla fine, l’omaggio di Colahan alla città che lo ospitava prendesse la strada di Bordighera.
     
Fra le sue opere, le due grandi terracotte dei SS. Pietro e Paolo e la statua della Madonna dell’Aria Aperta che abbelliscono la chiesa di Mortola Superiore all’interno della quale si trova anche il dipinto dell’Ultima Cena. Pure di Colahan l’altorilievo in bronzo di Don Innocenzo Romagnone alla Mortola inferiore e quello dell’onorevole Giuseppe Biancheri, donato al Comitato Intemelio per la Cuneo-Ventimiglia, e collocato nell’atrio della stazione a ricordo dell’inaugurazione della ferrovia di Valle Roia, ricostruita nel 1979.
     
Nell’agosto 1981, malgrado i suoi 84 anni, Colahan tornava ancora una volta in Australia per la sua ultima mostra che espose alla David Jones Art Gallery di Sidney. Vi figuravano 36 quadri in gran parte ispirati dai paesaggi della Costa Azzurra, della Provenza e dell’estremo Ponente ligure, quella terra che egli continuava a considerare «la più bella del mondo».

                                                                           LA VOCE INTEMELIA  anno XLII n. 6 - giugno 1987

Famoso artista australiano, pittore e scultore; negli Anni Sessanta ha scoperto l'incantesimo del Ponente ventimigliese, venendoci a vivere, prima a La Mortola e poi ai Ciotti, nella sua "Villa dei Quattro Venti".

           RICORDO  DI
  COLIN COLAHAN
LA VOCE INTEMELIA
inizio pagina
Colin Colahan, nel 1980,
  
in "Villa dei Quattro Venti", ai Ciotti
 Tutte  foto  da  web
Autoritratto in maturità
Parigi liberata
Elizabeth Street  - Melbourne
 
Waterloo station

         Colin Colahan era venuto a risiedere a La Mortola, nel Comune di Ventimiglia. Vivere  trent'anni in una città pone chiunque al contatto con le autorità cittadine, o almeno coi funzionari di amministrazione; così, quando una persona fosse un famoso artista, pittore e scultore; e non avesse neppure da pensare al suo futuro economico, capita che voglia dimostrare l'affetto maturato verso la Città, predisponendo il bozzetto scultoreo per una bella fontana, da offrire alla amministrazione in carica, che la disponga in luogo adatto.
         Colin Colahan ha offerto una scultura a Ventimiglia, ma Villa ci ha detto: "Nel 1965, desideroso di regalare una sua opera alla città di Ventimiglia, preparò il bozzetto de «Le tre sirene», un’artistica fontana a soggetto marino.  Duole dirlo, ma le tergiversazioni della Amministrazione Comunale fecero sì che, alla fine, l’omaggio di Colahan alla città che lo ospitava prendesse la strada di Bordighera".