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PER UNA NUOVA

“STORIA DI VENTIMIGLIA”

    A cento anni dalla ventitréesima edizione della “Storia” del Rossi (1886), il libro edito per l’inaugurazione dell’Archivio di Stato pone le premesse per una riconsiderazione della storia cittadina, almeno dal 1500 in poi.

di Mario Ascheri - 1985

    Gli archivi hanno cessato da tempo di essere considerati inaccessibili e polverosi depositi di cartacce antiche. Soprattutto negli ultimi decenni, con il loro passaggio alle dipendenze del Ministero per i Beni Culturali e alla scolarizzazione di massa, che ha visto esplodere le aule universitarie, le Sale di Studio degli Archivi si sono fittamente popolate. Abbiamo avuto il boom della storia locale, con indagini analitiche di grande interesse su singole realtà prima oggetto soltanto di retorica campanilistica, e alcuni romanzi o rievocazioni medievistiche sono divenuti dei best-seller.

    Gli archivi, meglio di mostre e convegni, meglio delle commemorazioni e della carta patinata delle pubblicazioni d’occasione, insomma dell’effimero culturale, sono a disposizione di tutti, possono permettere di acquisire un rapporto col nostro passato e di capire e far capire la persistenza in chiave storica di molti problemi, ancora oggi aperti, altrimenti incomprensibili. Per questo l’inaugurazione di un archivio e la pubblicizzazione del suo contenuto sono essi stessi  - senza retorica - un fatto storico. Perché agevolano la ricerca, perché hanno effetti moltiplicatori sulle consapevolezze individuali e collettive, e non solo dei pochi studiosi che eventualmente vi metteranno piede.

    Vanno ringraziati vivamente, perciò, i dirigenti dell’Archivio di Stato di Imperia (in particolare Enrico Berio, che si capisce essere stato l’animatore) per aver provveduto alla sistemazione della Sezione d’Archivio a Ventimiglia in locali adeguati e in pieno centro, vicino alla Stazione ferroviaria. Questa pubblicazione illustra bene, e anche al non specialista, l’utilità della nuova istituzione di cui è stata dotata la nostra città.

    In apertura, tre articoli di Carlo Pozzi già apparsi su questo mensile illustrano rapidamente la cerimonia inaugurale e la bella mostra allestita in quella occasione. Poi, i saluti di Berio, del Vescovo Verardo e di un dirigente del Ministero introducono agli interventi su temi specifici.

    Nilo Calvini ha giustamente sottolineato l’importanza degli archivi ecclesiastici per la storia sociale, religiosa e del costume; in particolare l’archivio vescovile di Ventimiglia, mai adeguatamente studiato, potrebbe fornire molti elementi di grande interesse per un comprensorio relativamente vasto. La direttrice dell’archivio di Nizza, Resine Cleyet-Michaud, ha ricordato quali serie documentarie oggi a Nizza possono illustrare aspetti di storia ventimigliese: là si dovrà cercare soprattutto per chiarire l’importante periodo napoleonico. Aldo Agosto, direttore dell’Archivio di Stato di Genova, in poche pagine ha sintetizzato informazioni preziose, indicando in quali fondi a Genova si trovano certamente molte indicazioni e fonti di storia intemelia: è forse l’intervento più importante in prospettiva, perché si tratta di documentazione per lo più rimasta inaccessibile al benemerito Girolamo Rossi. Un saggio invece concreto di quanto è conservato a Ventimiglia l’ha offerto Enrico Berio, riportando testualmente brani di atti processuali penali di fine ‘500 (in appendice sondaggi più larghi sono presentati da Rosella Giraudi): come sempre, essi aprono interessanti squarci di storia sociale, linguistica, della toponomastica, etc.  - oltre che, ovviamente, di storia del diritto e della procedura penale. Il soprintendente archivistico della Liguria, Guido Malandra, ha ricordato il periodo della dominazione del Banco di San Giorgio (1514-62), che è anche quello dal quale con una certa continuità inizia la conservazione di serie archivistiche continue: quelle comunali e notarili in particolare.

    L’impressione - confermata da un primo sommario esame degli inventari di cui è dotata la Sezione di Ventimiglia - è che a partire dal 1500 ci sia ampio materiale per progettare una vera e propria riconsiderazione della storia di Ventimiglia.

    I nostri giovani che si laureano a Genova e a Torino dovrebbero farlo presente ai loro docenti: si possono eseguire decine di tesi - di storia moderna e contemporanea, di storia del diritto e dell’economia etc. - prendendo come base il materiale conservato a Ventimiglia.

    Se un ultimo auspicio è possibile aggiungere, è che questo volumetto possa giungere in libreria, alla portata di tutti: i cultori di cose intemelie sono fortunatamente in rapida crescita !

 

Università di Siena          Archivio di Stato - Imperia

UNA NUOVA SEDE PER LA SEZIONE DI VENTIMIGLIA

Atti del Convegno inaugurale con una appendice di processi criminali del 1572/73 -

pp. 98, Tipografia “San Romolo”, Sanremo 1984.

LA VOCE INTEMELIA anno XL  n. 10  - ottobre 1985

 

 

ARCHIVIO DI STATO

Sezione di Venrtimiglia

 

    A Ventimiglia, l’Archivio di Stato vide la luce nel 1951, come Sottosezione, divenne quindi Sezione di Archivio di Stato nel 1965, secondo la normativa del tempo, e dipende ora dalla sede principale di Imperia.

    Nel 2001, la palazzina che lo ospita, risalente al 1886, è stata oggetto di una totale ristrut-turazione, che hanno reso gli ambienti di via Thomas Hanbury 12, luminosi ed accoglienti, con accesso attrezzato da piazza Cesare Battisti, proprio di fronte alla Stazione ferroviaria.

    Dal 1° ottobre del 2004, è costantemente aperto al pubblico, dalle ore 7,40 alle 13,15; martedì e giovedì fino alle 16,50, chiuso sabato e domenica.

    Esso conserva documentazione dal secolo XIII al XX, per circa settemila pezzi, tra cui faldoni, volumi, registri, mappe, filze e pergamene.

    La documentazione conservata si presta a studi storici ad ampio raggio, sia di natura politica istituzionale che relativi alla cultura materiale.

    Numerosi sono i lavori e le tesi di laurea che hanno utilizzato le carte dell’istituto, che di per sé ha svolto intensa attività culturale, organiz-zando mostre e convegni, curando interessanti pubblicazioni.

    La squadra che gestisce la Sezione, è diretta da Maristella La Rosa, che nel tempo si è avvalsa della collaborazione di Claudia Salterini, Giuseppa Ingenito, Palma Gallo, Claudio Balestra e Angela.