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DA  TEMPO  COSTANTEMENTE  DIMESSA

 

       Articoli “VOCE” apparsi negli Anni Novanta e sempre attuali

 

1977

PERCHÉ “LA BATTAGLIA DEI FIORI” NON PUÒ ESSERE INTERNAZIONALE ?

    Siamo giunti alla Battaglia di Fiori 1997. Una Battaglia sempre bella, sempre amata dai ventimigliesi, ma ... e qui è d’obbligo un ma ... che non riesce a decollare in campo nazionale ed internazionale a vasto raggio.

    I motivi di questa “defaillance” possono essere molteplici, ma penso che in buona parte vadano attribuiti all’improvvisazione dell’ultimo momento che ogni anno si ripete.

    Forse da parte dell’Amministrazione non c’è la convinzione che la nostra “Battaglia”, possa essere “sfruttata” in modo positivo per la promozione turistica della città.

    In pratica, il grosso investimento finanziario che il Comune ogni anno assicura, viene in parte sprecato per mancanza di programmazione e pubblicità e la “festa” in definitiva tocca solo le zone limitrofe della Liguria, Piemonte e Costa Azzurra.

    Ben altra cosa sarebbe, se la manifestazione fosse pubblicizzata con costanza e in modo adeguato, a livello nazionale ed europeo, tramite Tv in programmi specializzati e con i canali informativi del turismo. Non ci starebbe male un coinvolgimento degli operatori turistici-alberghieri con iniziative e sconti legati a questa settimana del fiore.

    Ma tutte queste cose e altre (ce ne sarebbero da mettere di idee !) necessitano di tempo e buona volontà e non può bastare l’impegno di alcune persone limitato negli ultimissimi mesi precedenti la manifestazione, perché fino a poco tempo prima non c’è la certezza che la stessa possa essere effettuata.

    Noi siamo convinti invece che già all’indomani della Battaglia, un comitato “gagliardo” e con un po’ di autonomia, dovrebbe mettersi al lavoro per pensare ed organizzare la Battaglia dell’anno seguente, non lasciando nulla al caso: dalle informazioni e presenze della Tv e dei mass-media, agli accordi vantaggiosi per l’acquisto dei fiori in modo comunitario per contenere i prezzi.

    Questo è il principio che regge l’economia. Che senso ha se non investire centinaia di milioni se poi il tutto si risolve in una sagra paesana e non c‘è ritorno diretto e indiretto di immagine della città?

    Basterebbe vedere la cosa con queste idee, che qualsiasi anche piccolo imprenditore ha per trarre molti più benefici per la zona.

    Il Comune dovrebbe essere un imprenditore che quando investe lo fa - in questo caso - perché qualcosa ritorni per regalare alla città qualcosa di più di un bei sogno floreale che all’indomani sparisce.

                                            G.C. 

                                                                                      LA VOCE INTEMELIA  anno LII  n° 7  - luglio 1997  - pag. 5 

 

 

1999

Curiosità  sulla  Battaglia

ovvero, l’importante è che se ne parli ...

    Secondo alcuni dati i paganti sono stati circa 12.000, se qualcuno afferma che vi erano 20.000 persone; quanti sono stati i beneficiati ?

    L’Assessore ... si è fatto richiamare dalla speaker perché aveva lasciato la sua auto in divieto di sosta, ricevendo applausi dal pubblico più di quelli che erano stati attribuiti a Cannelle.

    Molti non si sono accorti del lancio dei 5.000 palloncini: su 10 di essi sarebbero stati introdotti altrettanti biglietti validi per assistere ad una serata del Festival di San Remo. Molti non se ne sono accorti, gli altri non li hanno visti.

    Battaglia di Fiori abbinata alla Lotteria Italia: i ventimigliesi hanno cercato ovunque di acquistare i biglietti ma senza “fortuna”, niente presso i tabaccai, cartolerie, edicole, pare che qualche raro esemplare sia stato visto presso un autogrill di Savona.

    Dopo l’entrata nel corso a bordo di un’auto d’epoca, in testa al corteo delle neo miss. Cannelle si è volatilizzata per circa due ore. Sembra che abbia raggiunto il fidanzato, allergico al polline, per poi riapparire in compagnia del Leone di Lernia per la “battaglia”.

    Al microfono di Tele Monte Carlo, la nostra concittadina Tiziana Arona presentatrice/giornalista dell’Emittente monegasca ha invitato Sandra Milo: l’attrice si è fatta attendere qualche minuto, scusandosi perché stava mangiando un uovo duro offerto da un gruppo folkloristico.

    Ai giornalisti è stato inviato un biglietto valido per due persone per la tribuna stampa. Dopo qualche giorno attraverso una telefonata dal responsabile dell’Ufficio Manifestazioni è stata disdetta la “seconda persona” per mancanza di posti e sottolineando che comunque non c’era nulla da sperare. Contare tutti coloro che non hanno mai scritto un articolo è stato un gioco da ragazzi.

    Giù la testa ... dei garofani se si vuole battagliare. I fiori con i gambi fanno gola alle signore che dopo averne arraffato un bel mazzo se lo portano a casa.

    Le auto d’epoca con sopra le miss si fermavano davanti al palco delle annunciatrici e poi sfrecciavano per il corso senza fermarsi. Clay Regazzoni ha detto: “belle carrozzerie”, ovviamente riferendosi alle macchine, anche perché le ragazze era impossibile giudicarle.

    I dipendenti comunali hanno dovuto sopperire alla mancanza di parte del personale, assunto dal Gestore dell’evento per i transennamenti: si erano scordati ?

    Nonostante gli addetti e le Forze dell’Ordine presenti alla serata in compagnia di Rita Forte, l’amico Sandrino ha condotto una sua battaglia a favore di chi era seduto dietro il transennamento che divideva le autorità e gli invitati d’onore dai comuni mortali. Parecchi “big” invece di stare al loro posto formavano dei capannelli creando così una continua barriera che procurava le giuste lamentele degli spettatori.

    Il fedele Sandro, ligio al dovere, si è adoperato per tutta la sera per mantenere l’ordine e grazie a lui siamo riusciti a sentire, ma soprattutto ad ammirare la brava e bella cantante.

 LA VOCE INTEMELIA  anno LIV  n° 7  - luglio 1999   - pag. 5

 

 

                                                  FOLLA  a  MENTONE  in febbraio

 

 

ARTICOLO DI FONDO DELL’ANNO 1999

SPERARE  È  LECITO OPERARE  È  NECESSARIO

    Diffuso e contrastato è circolato il venticello per alcuni come calunnia e per altri come constatazione: che la gente quest’anno sia stata meno del previsto.

    Verità o diceria, è certo che lo sforzo dei “costruttori” dei carri (dall’ideatore all’ultimo addetto a passare i chiodi) merita di una maggiore ricompensa morale, che è data dal pubblico, il quale non può essere folto e attento se non è tempestivamente informato.

    Questo termine “tempestivo” include la necessità sia di una preparazione molto anticipata, che di una data sempre fissa.

    Per la Trentanovesima edizione siamo già in ritardo: più o meno si discuterà su chi, come, quanto e quando; poi all’ultimo minuto, forse un mese prima, si prenderanno le decisioni, e tutto ricomincerà come sempre: molta fatica, ottimo risultato ma poca gente, perché con tutta la buona volontà non c’è stato il tempo per avvertire le agenzie, sia italiane sia straniere, che programmano i viaggi almeno a distanza di un anno.

    Non è facile: ma chi dice che lo sia ?

    Occorre mettere d’accordo chi fornisce i fiori; occorre spronare i carristi nelle loro varie compagnie e metterli d’accordo al di là delle scontatissime discussioni e pareri contrari: occorre trovare una data conveniente per tutti e stabile negli anni; occorre ... trovare i soldi (!): per tutto questo occorre una istituzione che con la collaborazione di tutti (Provincia, Regione, Associazioni varie, culturali, pubbliche o private e altro ancora) sia definita per più anni, svincolata dai pareri eventualmente mutevoli dell’amministrazione comunale e che oggi - non domani - stabilisca il programma della Quarantesima Battaglia e di quelle future, lasciando le cose come stanno per la Trentanovesima.

    Illusione ?   Quasi certamente, ma non è detto che don Chisciotte non possa rivivere.

 

Fondo da LA VOCE INTEMELIA   anno LIV   n° 7  - luglio 1999

 

                            FOLLA a MENTONE in febbraio                   TENACIA a VENTIMIGLIA in giugno                                                         

    Oggi, nel 2013, si sono svolte più di altre dieci edizioni, che hanno persino influito sulla dinamica tradizionale, ma l’attualità degli scritti citati resta invariata.

 

 

Non viene, non può venir gente !

La vede pochissimo pubblico attraverso i Media

Persino la stampa locale ne parla soltanto per tre giorni

    Anno dopo anno assistiamo al vistoso calo del pubblico che dovrebbe venire ad assistere alla “Battaglia dei Fiori” e notiamo come, anno dopo anno, non si decidono provvedimenti sostanziali.

    Il costo della manifestazione è considerevole, per cui sarebbe necessario corrisponderlo dopo aver valutato, ampiamente, una qualche validità di programmazione, almeno a lunga scadenza.

    Oggi, anno 2008, la manifestazione serve soltanto a celebrare la bravura artigianale dei carristi, mantenendo vive alcune tecniche che altrimenti andrebbero irreparabilmente perdute. Così com’è pubblicizzata non serve al sostegno turistico della Città, né serve a pubblicizzare una produzione floricola che non ci appartiene più; due degli obbiettivi che erano ampiamente sostenuti dalle “Battaglie” fino agli Anni Cinquanta.

    La data di metà giugno era stata scelta per approfittare della “seconda fioritura” dei garofani, nelle nostre fasce; sanissime corolle sbocciate su gambi corti ed incontrollati, che i floricoltori avrebbero sradicato e gettato comunque.

    Oggi, giacché i garofani usati sono relativamente limitati, vengono acquistati a prezzo pieno in ogni parte del mondo; per cui quella data di metà giugno non rappresenta più alcun vincolo all’effettuazione dell’evento, se non quella di uno sconsiderato legame verso l’annosa tradizione.

    La validità telegenica delle nostre opere d’arte itineranti è minimizzata dall’eccessiva perfezione della nostra infioratura, che la maggior parte degli spettatori remoti non è in grado di visivamente apprezzare.

    Di per sé, la “Battaglia dei Fiori” potrebbe ancora rappresentare un fiore all’occhiello della Città, ma, a sostegno delle valutazioni di cui sopra, dovrebbe rendersi più telegenica, privilegiando infiorature di nuova concezione, con fiori anche diversi dal garofano, persino se questa affermazione sarà valutata come bestemmia dai carristi.

    La data, non essendo oggi più attendibile presso alcuna agenzia turistica (vedi lo scarso numero di pullman), potrebbe tranquillamente essere spostata in una parte dell’anno, dove una festa dei fiori, immersa in una natura benigna come la nostra, sbalordisca il pubblico remoto, conducendolo verso i nostri lidi, per verificare di persona, magari scendendo in albergo a Bordighera.

L.M.

                                                                                                                                LA VOCE INTEMELIA  anno LXIII  n° 7  - luglio 2008  - pag. 1

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          Aneddoto di Battaglia

 

Bimbo regolatore

 

      Un frugoletto, impegnato nel gruppo di apertura d'uno dei carri partecipanti, abbigliato nei panni dell'elfo, durante l'esplodere del getto di fiori, prima di ogni lancio, diligentemente staccava la corolla dei garofani che gli spettava di lanciare. Una signora del pubblico, comprensibilmente forestiera, osservando il certosino procedimento, suggeriva al bimbo di lanciare il fiore con l'intero gambo, com'è nella prassi. Il piccoletto, senza neppure alzare lo sguardo, tutto intento nel suo operare, la apostrofava: «Eh, brava, così invece di rilanciarlo, te lo porti a casa !»

          Il giovane gnomo ha subito percepito uno degli inopportuni aspetti, assunti dal pubblico, durante la Battaglia dei Fiori, o almeno nelle più recenti.

                                       L. M.

                                                                                 LA VOCE INTEMELIA anno LXII n. 7 - luglio 2007

 

 

 

BATTAGLIA DEI FIORI