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Giuseppe Calsamiglia

 

    Di antica famiglia ligure trasferitasi da Oneglia a Ventimiglia nel 1770 circa, Giuseppe Calsamiglia, nato a Ventimiglia il 15 marzo 1892, impiegò le sue migliori capacità (e furono molte) al servizio e alla cura della sua gente e della sua terra, che egli amò con la profondità e la tenacia di cui il vero ligure è capace.

    Laureatosi in agraria, a 22 anni, presso l’Università di Pisa, coltivò e perfezionò per tutta la vita gli studi di agraria e di meccanica applicata all’agricoltura, brevettando una serie di ritrovati tecnici semplici e geniali che fossero di ausilio al lavoro dei contadini quali: attrezzo per la raccolta delle olive “captolive”; un rastrello a tenaglie per affastellare i gambi spinosi delle rose; un abbeveratoio automatico per le mucche, azionato dalle bestie stesse.

    Egli inoltre pubblicò sulle principali riviste locali e nazionali importanti articoli e studi tra i quali, ancora di attualità, ricordiamo: “La sistemazione razionale dei terrazzi collinari liguri”; Progetto di massima per una Scuola Professionale di Ortofloricoltura in Ventimiglia ; Bonifica di alcune anse del greto del fiume Roia; Studio per una strada a dolce pendenza lungo la collina di Siestro in Ventimiglia.

    Convinto assertore del cooperativismo fra agricoltori, Giuseppe Calsamiglia promosse attività ed iniziative di grande rilievo sociale ed economico, spesso avveniristiche per quei tempi, fra cui citiamo: Tre Mostre Floreali allestite nel Mercato dei Fiori di Ventimiglia; Consorzio fra motocoltori; Frantoio Consorziale di Perinaldo; Oleificio Cooperativo di Airole; Distilleria Sociale delle Vinacce; Consorzio Irriguo di Peidaigo (tuttora in piena attività) ecc.

    Durante il primo conflitto mondiale, Giuseppe Calsamiglia prestò servizio militare dal 1 giugno 1915 al 15 ottobre 1919, con lunga permanenza al fronte, in qualità di tenente del Genio Artieri, ottenendo un Encomio Solenne da parte del Comando della 3a Armata, per una sua invenzione di particolare interesse militare. Nel 1925 fu nominato Cavaliere della Corona d’Italia.

    Dal 1931 fu iscritto per molti anni alla “Cumpagnia d’i Ventemigliusi”, verso la quale dimostrò sempre la più viva simpatia e collaborazione.

    Egli trascorse tutta la sua vita, onesta ed intensamente attiva, a Ventimiglia che mai abbandonò neppure durante l’intero periodo bellico (1940-45) e questo nonostante i pericoli e sacrifici cui andò incontro.

    A Ventimiglia ricoprì sempre onorevolmente vari incarichi e promosse opere di pubblica utilità. Nel 1919 fondò e diresse l’Associazione Agricola Ventimigliese, sciolta all’avvento del fascismo e che egli ricostituì nel 1945.

    Nel 1920 fu eletto Sindaco della città in una lista indipendente e resse quel governo per sei anni, prima in qualità di Sindaco e poi come Commissario Prefettizio.

    Tra le sue opere più importanti di quel tempo: il Mercato dei Fiori; il Monumento al Caduti; la sistemazione dei giardini pubblici ed aggiungiamo “il mantenimento di un bilancio comunale sempre saldo ed efficiente” (come dal manifesto ai cittadini di Ventimiglia del 7 ottobre 1926). Dal 1927 al 1945 fu Segretario di Zona dell’Associazione Agricoltori; dal ‘47 al ‘54 fu Segretario della risorta Associazione. Provinciale Agricoltori per Ventimiglia; per diversi anni fu anche Segretario della Associazione Esercenti di Ventimiglia.

    In ogni campo della sua instancabile ed estesa attività, Giuseppe Calsamiglia dimostrò ripetu-tamente doti non comuni di intelligenza, profonda onestà, vivo impegno e vasta competenza.

Morì improvvisamente il 14 giugno 1954.

                 Nino Allaria Olivieri

                                                          da: LA VOCE INTEMELIA anno XLVII  n. 11  -  novembre 1992.