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           ||               ||    Sede negli Anni Cinquanta

 

STORIA della

AZIENDA AUTONOMA di SOGGIORNO e TURISMO

di VENTIMIGLIA

 

         Tra l’anno 2018 e il 2019, sui fogli del mensile LA VOCE INTEMELIA, sono apparse una dozzina di puntate che hanno divulgato la STORIA della AZIENDA AUTONOMA di SOGGIORNO e TURISMO, semi sconosciuta alle ultime generazioni. I disagi della sopraggiunta pandemia hanno interrotto la pubblicazione all’anno 1990, ma oggi dovrebbe riprendere. Nel frattempo pubblichiamo l’esistente, in forma cronologica, pertinente al dovere di informazione. Il racconto è opera di Elio Gastaldo, che dell'Azienda è stato un esecutore dalla validità prevalente.

 

1948   Un gruppo di validissimi cittadini diede vita ad una associazione “Pro Loco”.

              L’idea venne al dott. Angelo Squarciafichi, noto commercialista. Con lui: il cav. Mario Bottini titolare dell’Albergo Francia, il dott. Mario D’Amico dell’albergo Suisse Terminus e il cav. Ugo Bianchi. Alla segreteria venne nominato il cav. Alessandro Natta, al quale era assegnato il compito di esecutore effettivo delle iniziative intraprese dal Consiglio. Egli, già dirigente di una casa di spedizioni, aveva frequentato il Politecnico di Torino, uomo di grande cultura, Console di Monaco a Ventimiglia, era la persona giusta. La prima iniziativa da portare avanti è stata quella di creare una documentazione di grande spessore al fine di ottenere dal Ministero del Turismo il riconoscimento per Ventimiglia di località turistica, con le relative conseguenze.

         In gennaio, l’associazione Pro Loco presentava al Ministero del Turismo la pratica

         che avrebbe dovuto ottenere, per il nostro territorio, l’appellativo di “zona turistica”.

        Tale requisito avrebbe concesso alla “Pro Loco” l’assegnamento ufficiale del titolo di “Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo”, con i conseguenti miglioramenti, soprattutto economici.

1950   In giugno, si apprendeva dell’opposizione operata dalle Aziende di Soggiorno di

           Bordighera,  San  Remo  e  Diano  Marina, sull’assegnazione alla nostra città dei

            “fondi turistici” ricavati dal Casinò di San Remo.

            Il 1° agosto, il dott. Squarciafichi si recò a Roma, dove il Ministero del Turismo

            concesse finalmente il riconoscimento di “zona turistica”, alla nostra città.

          La situazione ricettiva locale era rappresentata dai pochissimi alberghi: l’Hotel Francia della Famiglia Bottini, l’Hotel Suisse della famiglia D’Amico, il Torino della famiglia Borfiga, il Milano dei Vergnano, il Tornaghi di Valfré e il Vittoria, tutti situati nei pressi della Stazione Internazionale per soddisfare le esigenze dei viaggiatori durante le attese per le pratiche doganali.

1951  La neonata  Azienda  Autonoma  di Soggiorno e Turismo  prese sede  nei locali di

           angolo tra Via Cavour e Via Hanbury, in piazza Sant’Agostino.

         Durante la stagione estiva, indisse per gli ospiti stranieri alcuni intrattenimenti di genere sportivo e musicale. Nelle acque della Margunaira vennero organizzati tornei di pallanuoto con squadre della vicina Costa Azzurra.  Nei Giardini Pubblici, ben gestiti dal cerbero capo giardiniere Adici, presero vita intrattenimenti di arte varia, oltre ai concerti della Banda Cittadina.

1952    L’A.A.S.T.  acquistò l’area discarica, a ridosso del  vallone  nella frazione Latte,

            a  mare  dell’importante trivio.

        L’area venne ripulita, piantumata con aiuole rigogliose e in mezzo a queste fu installato un chiosco di giornali, che rese alla popolazione di Latte un bel servigio. Intanto, in città, l’operaio dell’A.A.S.T. allestiva molte aiuole sugli ampi marciapiedi attorno al Municipio.

1954  Il  Demanio Marittimo  metteva  in vendita  i  33.000  metri quadri  di Punta della

         Rocca, degradanti dall’Aurelia al Mare e comprendenti la Ridotta dell’Annunziata,

          nel tempo riadattata come Caserma Umberto I.

         Il valore di acquisto era basato su otto milioni di Lire, vincolate però all’impegno di destinare il complesso a finalità turistiche generali. Il Consiglio dell’A.A.S.T. riuscì ad acquistarlo sottoscrivendo un mutuo, che verrà estinto venti anni più tardi.

1955   Veniva dato inizio al progetto per il raddoppio dell’Aurelia da Latte alla frontiera,

           onde far fronte ad un traffico ormai non più sopportabile.

             L’ANAS presentò un primo progetto che avrebbe sacrificato molte delle bellezze naturali di quel tratto di costa, erigendo enormi muraglioni e terrapieni lungo tutto il tracciato, allo scopo di evitare i costosi trafori suggeriti. Fu la decisa opposizione dell’A.A.S.T. a fermare quel progetto, scomodando la Soprintendenza di Genova, la Prefettura, la Provincia e l’Ente provinciale per il turismo di Imperia. Si evitò così di costruire una strada con una careggiata larga solo 12 m., che avrebbe distrutto e coperto con un enorme viadotto il passaggio obbligato fra il costone dei Balzi Rossi ed il mare, la zona panoramica dei Balzi Rossi ed in particolare la “spiaggia degli smeraldi”, che oggi per il suo carattere appartato e naturale è una delle più rinomate di tutta la riviera. Avrebbe alterato con enormi muraglioni l’aspetto primitivo e naturale di Punta Garavano. Avrebbe attraversato tutta la parte bassa dei Giardini Hanbury con l’innalzamento di un muraglione alto 15 metri, soffocando il pittoresco Capo. Avrebbe soppresso ogni lembo di terreno fra la linea ferroviaria e la strada di Ponte San Luigi, fino a Latte, rovinando le culture floreali della piana antistante.

1959    L’A.A.S.T.  spostò  la  propria  sede   sull’angolo  tra  via  Roma  e  via  Mazzini, 

             prospicente a dove oggi si trova la banca CARIGE.

        Il Consiglio dell’A.A.S.T., nel quale entrarono a far parte il cav. Ugo Romagnone e Battistin Ramella, stava intanto valorizzando il patrimonio turistico-monumentale, dalla Ventimiglia romana, di quella medievale, dando l’opportuna pubblicità al Giardino Hanbury di La Mortola. Queste iniziative portarono all’apertura dell’Albergo Lido a Marina San Giuseppe e a La Mortola il bellissimo Hotel Eden dei fratelli Lorenzi, con annesso Ristorante di fama internazionale, meta di personaggi illustri, come Churchill e molti attori che gravitavano nella vicina Costa Azzurra. A Mortola si aggiunse l’Albergo Smeraldo, intanto che l’Albergo Nando si rinnovava. In città venne aperto l’Hotel Abbo, le locande Montecatini, Superga, la Pensione Al Mare e pochi ma utilissimi affittacamere. Queste strutture assolvevano al compito di dare una vacanza a basso costo alle famiglie piemontesi e lombarde meno abbienti.

1960   Il 16 dicembre,  il dott. Angelo  Squarciafichi si insediava  a  Sindaco  della  città,

           quindi il Prefetto Veglia nominava alla presidenza della A.A.S.T. il dottor Andrea

           Maccario.

            Il dott. Maccario si era da poco laureato discutendo la tesi “L’apporto del turismo all’economia italiana”.  Andrea era figlio del ragionier Manlio Maccario, uno dei principali fondatori di numerose e importanti iniziative cittadine. Aveva contribuito a costituire la ginnastica "Palingenesi", la Banda musicale, il Politeama Sociale, la Battaglia dei Fiori. Andrea era il fratello di Angelo, titolato giornalista del Corriere della Sera e valente critico cinematografico. Tutti ottimi riferimenti per bene operare quale presidente dell’Azienda di Soggiorno.

1961   Il Consiglio dell’A.A.S.T. predispose  la pratica per  valorizzare  gli interni  della

            propria “Ridotta dell’Annunziata”.

           L’incarico del progetto su quella proprietà, che giaceva in completo abbandono, fu affidato allo Studio dell’arch. Osvaldo Viale e a suo fratello il geom. Fiorenzo, i quali a titolo completamente gratuito realizzarono anche un bellissimo plastico in scala, che venne esposto nelle vetrine dell’Azienda e poi nella sala Consigliare del Municipio.

1962   L’Ufficio  ENIT  al  valico  di  Ponte  San Luigi  era  impossibilitato a concedere

          informazioni turistiche.

          Le lunghe code per svolgere le pratiche doganali sconsigliavano i turisti ad evitare quell’ufficio. Preferivano avviarsi in città dove oberavano l’A.A.S.T. con richieste a carattere nazionale. Il dott. Maccario, coadiuvato dal dottor Pierfranco Roà, Direttore di quell’Ufficio ENIT, si recò a Roma nella Direzione dell’Ente per discutere il problema e tornò con l'autorizzazione a fregiare le vetrine dell’Azienda con l'importante logo ENIT, oltre a ricevere un congruo contributo per fare svolgere al proprio personale un ruolo importante di accoglienza turistica non solo per Ventimiglia ma per tutta l’Italia. Nel Consiglio dell’A.A.S.T. sedettero il geom. Franco Bottini, il geom. Piero Abellonio, il maestro Mario Rossi, il prof. Silvio Rosso ed il dr. Pietro Trucchi.

1963   Per  l’A.A.S.T., il dott. Maccario, con la collaborazione  del  dott. Roà,  organizzò

           un  tour promozionale presso le delegazioni ENIT dell’Europa continentale.

         Visitò gli uffici ENIT nelle capitali di Svezia, Danimarca, Inghilterra, Olanda e Belgio, al fine di divulgarvi materiale promozionale della Città di Ventimiglia.

1964   Il dott. Angelo Squarciafichi si dimetteva da Sindaco.

             Veniva aperta al traffico la nuova strada da Latte a Ponte San Ludovico, che con la

          costruzione di quattro opportune gallerie  rendeva  accettabile l’impatto ambientale

          dell’opera.

1965 L’A.A.S.T. assunse l’incarico della campagna di promozione per la Battaglia dei Fiori.

           Dopo aver diretto per alcune edizioni l’organizzazione della Battaglia dei Fiori, il Consiglio dell’A.A.S.T. decise di fece farsi assegnare la realizzazione della campagna pubblicitaria della manifestazione. L’esperienza maturata durante il tour promozionale nelle capitali Nord-europee, convinse il dottor Andrea Maccario ad individuare nelle manifestazioni per i giovani una via per attirare gli adulti. in piena estate, organizzò un “Corso fiorito per bimbi”, che emulasse la Battaglia dei Fiori, pubblicizzandola.

            In quell’anno,  le statistiche  assegnavano  alla città  il  triplicarsi delle presenze

            turistiche.

          Nel tempo erano nati nuovi insediamenti ricettivi quali il Calypso e lo Splendid. Poi, vennero realizzati il Bel Soggiorno, il Provenza, il Sea Gull, il Sole Mare, il Kaly ed il grande complesso di appartamentini del Mediteran Sejour, che si completò proprio in quell’anno.

          L’Azienda di Soggiorno fece indire in Svezia un concorso per ragazzi, premiato con

          giornate gratuite di vacanza.

          L’A.A.S.T. riuscì nell’intento chiedendo agli alberghi di mettere a disposizione settimane di soggiorno per famiglie con minori e questi aderirono. Il successo fu grande, tanto che l’ENIT di Stoccolma fece recapitare all’Azienda un dossier con gli articoli dei giornali e relativa traduzione; da dove si evinceva come fosse apprezzata l’ospitalità offerta, ma soprattutto la trovata del recupero delle famiglie all’aeroporto di Nizza.

          Gli  Amministratori  cittadini  decisero  di  potenziare  gli  intrattenimenti  estivi  nei

          Giardini Pubblici,

          Oltre ai consueti concerti della Banda cittadina, l’A.A.S.T. decise di apprestare spettacoli di arte varia, arricchiti dalle serate musicali proposte dall’ottimo Renzo Devoto.

       Venne instaurato “Il concorso polivalente”, a favore degli operatori turistici ed economici

       della città.

          Avrebbe assicurato un decoroso contributo a quelli che avessero apportato miglioramenti o abbellimenti nelle loro attività, potenziandone almeno l’illuminazione. Da parte sua, l’Azienda di Soggiorno rinnovò completamente il vetusto arredamento degli uffici, dandogli  un aspetto degno del proprio ruolo. Intanto il progetto dedicato alla Ridotta dell’Annunziata trovava adattamento alla realizzazione di un Porto Turistico in zona Scoglietti, senza però svilupparsi. Evidentemente i vincoli demaniali imposti non erano remunerativi per le ditte costruttrici.

1966  In febbraio, assurse alla presidenza dell’Azienda di Soggiorno il cav. Albino Ballestra.

           Questi aveva presieduto le Amministrazioni di Comune e Provincia, dove tornò ad operare con impegni di vertice a partire dal 1971. Nei cinque anni, fece lievitare notevolmente le presenze turistiche ed ottenne un incremento nell’erogazione dei fondi turistici stanziati dal Casinò di Sanremo.

          In estate, supportato dall’Azienda di Soggiorno, venne realizzato il nuovo “campetto”

          ricavato presso la foce della Roia.

          Per realizzarlo si dovette colmare quella zona ghiaiosa, rassodandola e livellandola. Oltre ai popolari tornei di calcetto, indetti dalla Giovane Intemelia, sponsorizzati dall’A.A.S.T., per molti anni a venire, sul campetto furono indetti spettacoli di ogni tipo, dai concorsi ippici agli incontri di boxe e di catch, partite di softball e apprezzati concerti filarmonici.

1967   Il Campetto alla Foce della Roia iniziò ad ospitare un popolarissimo torneo notturno

           di calcio a sette, tra squadre di bar provenienti dal circondario ventimigliese.

            Quel torneo trovò svolgimento per parecchie stagioni consecutive, organizzato dalla Società sportiva Giovane Intemelia. Nelle serate dei mesi estivi, attraeva una vera e propria folla di spettatori. Furono alcuni stimati ventimigliesi, tra i quali: Dario Canavese, Bartolomeo Virgulto, Janot Musso, Luigi De Re, Emilio Pisano col cognato Verderosa, a sostenere l’idea di approntare quel campetto polisportivo, pur transitorio alla foce del Roia. Invogliarono il cav. Alberto Cassini, Assessore provinciale, a conseguire da quell’Amministrazione il terreno demaniale che fronteggia il LungoRoia G. Rossi, davanti ai Giardini Pubblici, a valle della passerella.

       Il  cav.  Alessandro  Natta  raggiungeva  l’età  del pensionamento, quindi  si  predispose

       a  lasciare la Direzione  dell’A.A.S.T.

       Nell’attesa del fatto, Il neo presidente Ballestra trovò necessario assumere Angela Rondelli, una preparatissima interprete di tedesco, inglese e francese, da affiancare a Elio Gastaldo e al rag. Pietro Raneri, per dare assistenza ai turisti provenienti dall’Europa nordica che si presentavano, sempre più numerosi, al bancone informazioni. Questo era dovuto al fatto che in città aveva chiuso i battenti la famosa “Agenzia di Viaggi Stella”, situata nell’obsoleto casamento dove oggi si erge il condominio che ospita “Intesa San Paolo”, in Corso Repubblica. Nello stesso tempo aveva chiuso anche la CIT “Compagnia Italiana Turismo” che operava nell’atrio della Stazione Ferroviaria. Con eccezionale tempismo il cav. Ballestra acquisì all’Azienda la struttura della CIT, Chiamandola AVAST, Agenzia Viaggi dell’Azienda Soggiorno e Turismo, mantenendo i due posti di lavoro, ma nel contempo assicurando all’ente un nuovo pregevole direttore, il dott. Giuseppe Panizzi.

1969    Il “Corso fiorito per i bimbi” era diventato il fiore all’occhiello delle manifestazioni

            estive.

         Sui carri venivano ospitati numerosi bimbi biondi, svedesi. I carri riproducevano soggetti fiabeschi, opera dell’artista Antonio Biancardi, che venivano mirabilmente infiorati dalle abili mani della signora Adici e da suo figlio Arrigo.

1970   In  settembre,   il cav.  uff.  Albino  Ballestra   tornava   ad  essere  eletto Sindaco.

           Lasciava quindi la presidenza dell’A.A.S.T. a Carlo Piccone, in qualità di facente

           funzione.

          Direttore dell’ENEL., questi ha portato avanti l’amministrazione dell’ente secondo gli impulsi impiantati da Albino Ballestra, che dal seggio di “primo cittadino” controllava ogni risoluzione.

1972    Le  competenze  statali  in  materia  di  turismo  furono  trasferite  alle  Regioni.

            La  Regione  Liguria  si trovò  a  coordinare  le  decisioni  della  nostra Azienda

             Autonoma di Soggiorno e Turismo.

Già da tempo, Ventimiglia stava vivendo un periodo di profonda disgregazione. Da oltre un decennio non venivano poste in cantiere manifestazioni popolari che potessero coinvolgere il potenziale creativo cittadino, solitamente molto attivo; che al contrario si instradava verso una certa contrapposizione di ambienti popolari, certamente non omogenei.

1974   In  maggio,  assumeva  la  presidenza  dell'A.A.S.T.  il  dottor  Mario  Blanco,

            valutando le necessità di comportamento da intraprendere.

           Ripristinare l'allestimento della Battaglia dei Fiori si prospettava oltremodo difficoltoso e quanto meno eccessivamente oneroso, almeno per le sparute casse dell'Azienda, che andavano risanate. Allora, mise in moto la riscossione a tappeto dell'Imposta di Soggiorno, balzello concesso per legge alle Aziende. Questa imposta era il cespite più rilevante su cui la AAST contava per portare avanti le proprie attività. Il dott. Blanco coraggiosamente ottenne dall'Ente Provinciale per il Turismo che un proprio dipendente, istruito allo scopo, effettuasse i controlli presso gli esercizi alberghieri ed extra alberghieri. Questa attività procurò una vera boccata d'ossigeno, che venne utilizzata per migliorare, ad esempio, il verde delle aiuole cittadine sempre spoglie, che i giardinieri dell'Azienda, Zangarelli e Damiano provvedevano ad abbellire. L'Azienda disponeva di un proprio vivaio allogato sul terrazzone della famosa caserma Umberto I, ovvero la Ridotta dell'Annunziata di sua proprietà. Col miglioramento delle entrate, quali l'imposta di soggiorno e con i contributi straordinari di Provincia e Regione, il dott. Blanco poté programmare manifestazioni sempre più importanti, sia nel palco dei Pubblici Giardini, sia nel Centro Storico.

          In agosto, ispirato da  Erino Viola, il dottor Blanco in collaborazione con il Rione

          San Secondo  di  Asti  organizzò un pregevole Corteo Storico. Vennero ingaggiati

          gli Sbandieratori del Palio e altri figuranti  in  costume  medievale  coi quali venne

          organizzata la manifestazione "Un Serventese del XII secolo".  Una  folla  enorme

          garantì il successo che si ripete ormai ogni anno.

1975   Il  Direttivo  dell’Azienda,   diede   vita   ad  un   comitato  dalle notevoli capacità

           organizzative,   avviando   la  grandiosa  manifestazione  in  costume  storico,  al

           tempo  stesso  rievocativa e agonistica.

           In ottobre,   il Consiglio dell’Azienda   dava corso alla fondazione  delle “Rezerie

           di  Sestiere”,  coinvolgendo  un  altro  numeroso  nucleo  di cittadini collaboratori

           dell’Azienda di Soggiorno.

           I bilanci dell’Azienda si fecero carico dell’acquisto di costumi d’epoca per vestire i Gonfalonieri, i Paggi, gli Alfieri ed i Tamburini dei Sestieri; comprensivi dei drappi di seta, dei gonfaloni e dei tamburi, ma soprattutto per la dotazione di numerose bandiere con le quali pavesare l’intera città, per tutta l’estate.

1976    Il Direttivo dell’A.A.S.T.  deliberava  di concedere  l’ultimo piano  della Ridotta

           dell’Annunziata   alla   Sezione   Intemelia  dell’Istituto   Internazionale  di  Studi

           Liguri al fine di allestirvi e gestirvi il “Civico Museo Archeologico Girolamo Rossi”.

          Il Museo G. Rossi, che operava dal 1973 in Via C.C. Tacito, giaceva depositato in casse, com’era già capitato diverse volte nel corso della sua esistenza. L’ultimo piano della Ridotta è stato sopraelevato nel 1931, per ospitare un contingente di Bersaglieri.

      Il Consiglio Direttivo dell’Azienda di Soggiorno assieme alla Giunta esecutiva del

      Comune  di  Ventimiglia  istituirono l ’Agosto Medievale;  delegando  il  Comitato

       a  disporre  le  ricerche  di  temi  storici da rievocare, anno per anno, che venivano

       scelti col voto delle Rezerie dei Sestieri.

      Dopo il primo Corteo sperimentale del 1976, “Un Serventese del XII Secolo”, l’anno successivo si dispose di affrontare il tema “La Battaglia della Meloria”, combattuta dalle repubbliche di Genova e Pisa, episodio storico del 6 agosto 1284; nel quale al tempo partecipò un congruo numero di balestrieri ventimigliesi. Dal 1977 all’86, la città poté vantare un raffinato “Festival di Musica Antica”, sotto l’indirizzo di Sergio Balestracci e della dinamica Rita Peiretti; che in breve ne assumerà la direzione. Musica raffinata e adeguate danze medievali dettero lustro a molti spazi del centro storico e non solo, attirando persino l’attenzione della RAI.

          La  spesa  affrontata  dal  Comune  per  dotare la  “Regata dei Sestieri” di sei gozzi

        liguri identici, così da dare omogeneità alla gara non era nelle potenzialità dell’Azienda.

          Questi, con un grosso sforzo, provvide all’ordinazione di sei gozzi in resina, verniciati con i colori identificativi dei Sestieri. Portò a compimento l’opera la ditta LARES di Dolceacqua, per l’ammontare di £. 7.200.000.

1977   Il dott. Blanco,  con la  indispensabile  collaborazione  del  dottor  Olao Roveggio,

           riuscì  a   far   sconfinare   dalla  Costa  Azzurra   e   giungere  a  noi  l’importante

           manifestazione internazionale “Escargot d’Or”, sfilata di meravigliose auto d’epoca.

        Lo spettacolo aveva portato la partecipazione di duecento persone di equipaggio in costume d’epoca. Si trattava di avventori stranieri che soggiornavano a Ventimiglia, completamente a spese loro, in periodo destagionalizzato, occupando due alberghi: Francia e Belsoggiorno.In quell’anno e nel ’78, l’Azienda di Soggiorno partecipò a “Europa in Fiore”, il Corso Fiorito di Sanremo, trasmesso in Eurovisione, realizzando due carri fioriti, con la collaborazione della “Rappresentativa Sbandieranti dei Sestieri”, ai quali versò l’intero ricavato dell’operazione, quale contributo all’acquisto dei costumi da parata.

           In agosto,  prese  vita  definitivamente  il Corteo Storico,  che riesumava l’antica

           usanza, svolta per la festività dell’Assunta: la Processione delle Maestranze.

          I sei gozzi  dei Sestieri  si sfidavano in una prova di voga sul suggestivo specchio

          d’acqua secato dalla foce della Roia.

         Nell’anno successivo emersero anche le attività podistico-staffettistiche della Correria Notturna e la rappresentativa degli sbandieratori, unico gruppo operativo in tutta la Liguria, che per anni ha tratteggiato la nostra città, nientemeno che per l’inaugurazione dell’aeroporto Charles De Gaulle e successivamente a Londra.

          Nello  stesso  mese,  opportunamente  sensibilizzato  dall’Azienda  di  Soggiorno,

          il  ministro Signorello,  cominciò  ad  invitare  troupe  televisive  ogni anno.

          Queste nel corso dell’estate si esibirono all’aperto per cittadini e villeggianti,

          richiamando pubblico da tutta la Riviera.

          Vi parteciparono: Pippo Baudo, Ezio Greggio, il comico Mario Marenco, Carmen Villani e altri personaggi dello spettacolo, in auge allora.

1989    Come  stabilito  dal  Direttivo  dell’A.A.S.T.  una  decina  d’anni  prima,  per

            disposizione  dell’Ente  Regione  Liguria,  la  Sezione  Intemelia   dell’Istituto

           Internazionale di Studi Liguri allestiva il “Civico Museo Archeologico Girolamo

          Rossi” nell’ultimo piano della Ridotta dell'Annunziata, appositamente predisposto,

          al  fine  di  gestirlo  per  il  futuro.   All’uopo,  la  Regione  Liguria  ha   concesso

          un   comodato   trentennale   al  Comune  di  Ventimiglia,   il  quale  dovrà  curare

          i contatti con la Sezione Intemelia dell’Istituto di Studi Liguri.

 

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Alessandro Natta,

              primo Direttore dell’A.A.S.T. di Ventimiglia

        Compito speciale del cav. Natta, quale Direttore, è stato quello di portare avanti ogni iniziativa che il Consiglio avesse ritenuto utile per il buon funzionamento della nuova istituzione. Egli già dirigente di una casa di spedizioni, aveva frequentato il Politecnico di Torino, uomo di grande cultura, Console di Monaco a Ventimiglia, era la persona giusta. La prima iniziativa da portare avanti era stata quella di creare una documentazione di grande spessore al fine di ottenere dal Ministero del Turismo il riconoscimento per Ventimiglia quale località turistica, con le relative conseguenze. Già nel gennaio del 1949 la pratica era stata completata, sapientemente condita con tutte le argomentazioni atte a considerare il territorio nostra città meritevole dell’appellativo di “zona turistica” e quindi idonea all’assegnamento ufficiale, alla richiedente associazione Pro Loco, del titolo di “Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo”.

        Mentre la pratica giaceva presso il Ministero del Turismo da oltre un anno e mezzo, sorse il dubbio che vi fossero dei problemi legati alla correttezza della documentazione presentata. Invece l’intoppo era dovuto all’opposizione operata da alcune Aziende viciniori, già esistenti, quali Bordighera, San Remo e Diano Marina, che con l’arrivo della nuova consorella, si sarebbero viste ridurre il sostanzioso contributo proveniente dai “fondi turistici” ricavati dal Casinò di San Remo. Il cav. Natta predispose un dossier ancora più consistente, quindi il Consiglio della Pro Loco con alla testa il dott. Squarciafichi, si recò a Roma, dove vinse la battaglia. Il 1° agosto 1950 il Ministero del Turismo concesse quel riconoscimento, tanto utile e desiderato.

        Attraverso l’azione del cav. Natta, il grande merito del Consiglio Direttivo dell’A.A.S.T. fu quello di aver saputo valorizzare il patrimonio turistico-monumentale, dalla Ventimiglia romana, di quella medievale e, non ultima, la valorizzazione del Giardino Hanbury, a La Mortola. Così spuntarono improvvisamente: l’Albergo Lido a Marina San Giuseppe, a La Mortola il bellissimo Hotel Eden dei fratelli Lorenzi, con annesso Ristorante di fama internazionale, meta di personaggi illustri, come Churchill e molti attori che gravitavano nella vicina Costa Azzurra. Sempre a Grimaldi si aggiunse l’Albergo Smeraldo.

        Col sopraggiungere di nuove correnti turistiche venne aperto l’Hotel Abbo, in via Cavour; le locande Montecatini e Superga, la Pensione Al Mare, sul lungomare, limitrofa alla stimata fabbrica di calzature Taverna. Sorsero anche numerosi quaanto utilissimi affittacamere, strutture non eccessivamente eleganti, che assolvevano al compito di dare una vacanza a basso costo alle famiglie piemontesi e lombarde meno abbienti, che in quegli anni erano assai numerose.

         Frattanto, nel Consiglio di Amministrazione dell’A.A.S.T. vennero nominati due nuovi consiglieri: il Cav. Ugo Romagnone e Battistin Ramella già grande calciatore della gloriosa Unione Sportiva Ventimigliese.

          La pratica più delicata che il cav. Natta riuscì a seguire e risolvere è stata l'acquisizione della Caserma Umberto I, messa in vendita dal Demanio Marittimo, corredata dei 33.000 metri quadri di terreno, degradante dall'Aurelia al Mare, che le stanno intorno. L'operazione era assai ambita da molte ditte edili che dovettero arrendersi alla perspicacia del Natta, che seppe legare all’acquisto l’impegno di destinare il complesso a finalità esclusivamente turistiche, come richiesto dall'Ente venditore.

        Eseguito l’acquisto, con l’accensione d’un mutuo di otto milioni di lire, che verrà estinto venti anni più tardi; prese a seguire il Consiglio di Amministrazione nella valorizzazione dal manufatto storico "Ridotta dell'Annunziata" edificato nella prima metà dell'Ottocento, che nel 1931 era stato sopraelevato d'un piano per diventare "Caserma Umberto I", per ospitare i Bersaglieri e in seguito l'89° Reggimento Fanteria.

         Nel frattempo l’incarico di Presidente delle Aziende Autonome di Soggiorno e Turismo era divenuto una carica politica, che veniva assegnata direttamente dal Prefetto di Imperia. Capitò che la tesi di laurea del dott. Andrea Maccario fosse incentrata sullo sviluppo turistico della Riviera dei Fiori; quindi, il Prefetto dott. Veglia ritenne opportuno nominarlo presidente dell'Ente, Quand’era il 1960.

          Tramite Natta, il progetto per la valorizzazione della Ridotta venne affidato dal Consiglio di Amministrazione allo Studio dell'arch. Osvaldo Viale, con suo fratello geom. Fiorenzo, i quali a titolo completamente gratuito, salvaguardando le condizioni vincolanti all'acquisto, realizzarono una pianificazione, corredata da un attraente plastico del monumento in scala; modello che venne esposto nelle vetrine dell'Azienda e poi nella sala Consigliare del Municipio.

          Di quel Consiglio Amministrativo erano saliti a farne parte il cav. Ugo Romagnone Consigliere regionale, il geom. Franco Bottini, il geom. Piero Abellonio, il maestro Mario Rossi, il prof. Silvio Rosso ed il dr. Pietro Trucchi.

         Il Direttore Natta si era reso conto di come un numero notevole di turisti stranieri entrati dal valico di San Luigi passasse dagli uffici dell’Azienda, in Ventimiglia, chiedendo informazioni su qualsivoglia regione d’Italia, non interessandosi minimamente del nostro circondario, come sarebbe stato logico. Evidentemente qualcosa non funzionava nell’Ufficio ENIT in frontiera, che per sua natura avrebbe dovuto assolvere a quelle richieste. Supportato dal Presidente verificò infatti come, a causa della poco adeguata ubicazione, l’Ufficio ENIT fosse quasi sempre deserto.

       Allora, esisteva un unico valico di frontiera, quello di Ponte San Luigi; le lunghissime code di auto imposte dalle farraginose pratiche doganali, consigliavano i turisti in entrata di evitare ulteriori soste, scendendo subito a Ventimiglia, prima città dopo il confine, per avere informazioni su ogni angolo d’Italia.

       Con grande senso organizzativo, la Direzione dell’AAST, coadiuvata dal dott. Pierfranco Roà, Direttore di quell’Ufficio ENIT, predisposero un apposito dossier. Con quello, il Presidente Maccario si recò a Roma nella Direzione dell’Ente per discutere il problema e tornò con l’autorizzazione a fregiare le vetrine dell’Azienda con l’importante logo ENIT, oltre a ricevere un congruo contributo per fare svolgere al proprio personale un ruolo importante di accoglienza turistica non solo per Ventimiglia ma per tutta l’Italia. Per questo l’Azienda si vide affluire molto materiale destinato al turismo nazionale, mentre ogni anno l’Azienda mandava alle delegazioni ENIT del Nord Europa un pacchetto che offriva vacanze gratuite alle famiglie che avessero partecipato al "Corso Fiorito dei Bimbi" che si svolgeva, in estate, a Ventimiglia.

       L'idea che avrebbe assicurato un inevitabile successo era: "Dietro ogni bambino ci sono almeno due genitori". Nel frattempo, opportunamente diretti, i dipendenti dell'Azienda di Soggiorno si erano impegnati nella realizzazione di quell'evento floreale estivo. In particolare si espresse l'artista Antonio Biancardi, intagliatore di tutti i personaggi realizzati in polistirolo espanso e magistralmente pitturati.

         Curati dalla Direzione, per il lancio pubblicitario furono stampati ventimila dépliant con l'immagine degli statuari cartoons, in compagnia della bellissima Anna Giretto; mentre venivano allestiti dodici carri allegorici, meticolosamente curati, nelle composizioni floreali, da "Angela Fiori" che svelò le capacità del giovane figlio Arrigo, un vero artista. Intanto, fantasiose sarte e volonterose mamme vestivano i giovanissimi equipaggi, addetti al lancio dei fiori, attorno ai Giardini Pubblici, dopo aver percorso un giro di presentazione.

         Il trenino pubblicitario della "FERRERO" provvedeva al lancio di golosità alla Nutella, miste a prodotti Perugina, per la gioia dei piccoli ospiti. Al termine veniva premiato il valore degli equipaggi e la bellezza delle realizzazioni, durante una passerella presentata da Gianfranco Raimondo.

        Nel febbraio del 1966, assurse alla presidenza dell’Azienda il cav. Albino Ballestra, che per un anno ancora si avvalse del cav. Alessandro Natta quale Direttore dell’Ente, giacché questi andò in pensione nel 1967, sostituito dal dott. Giuseppe Panizzi, Direttore della Compagnia Italiana Turismo, nell’atrio della Stazione Ferroviaria; acquistata dall’AAST che la trasformo in Azienda Viaggi della Azienda di Soggiorno e Turismo, che ne assicurava la presenza nella nostra città.