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Il CIVICO MUSEO

 

ARCHEOLOGICO

 

dal 1880 al 1971

 

relazione del Prof. Nino Lamboglia 

 

 

1880: In seguito ai primi scavi di Girolamo Rossi nasce il primo nucleo del Museo di Ventimiglia nel salone del Palazzo Comunale di Ventimiglia alta.

1900: Su sollecitazione di Girolamo Rossi, sir Thomas Hanbury fa costruire un’apposita sala nell’ex Convento di San Francesco, a lato del Ginnasio, per sistemarvi la Biblioteca Aprosiana e il Museo Archeologico l’uno accanto all’altro in sede per i tempi, degna. Sempre nel 1900 sir Thomas Hanbury acquista il «Museo Daziano», sorto nel frattempo a Bordighera in un albergo col materiale clandestinamente asportato da Nervia o acquistato in centro Italia, e lo trasferisce alla Villa Hanbury adornandone i Giardini e al pianterreno della «Casa Rustica».

1920 circa: Per la consueta fame di aule scolastiche, morto Girolamo Rossi, la saletta del Museo viene abolita e il materiale immagazzinato entro la sala della Biblioteca Aprosiana.

1938: In seguito alla nuova iniziativa della Società Storica e Archeologica Ingauna e Intemelia, podestà il barone Galleani, auspici Filippo Rostan ed Emilio Azaretti, il prof. Nino Lamboglia da al Museo Archeologico una nuova sistemazione al pianterreno dell’antico Teatro in Ventimiglia alta, sistemandovi pure i primi materiali dei nuovi scavi.

1940: Dopo appena due anni di vita, il nuovo museo è sgomberato per intero, salvo le lapidi, a cura della Soprintendenza alle Antichità della Liguria e dell’Istituto di Studi Liguri.

1948: II materiale del Museo e quello dei nuovi scavi 1938-40, tornato in sede dal ricovero di guerra, viene presentato a Bordighera nel Museo Bicknell in una «Mostra delle Antichità Romane di Ventimiglia» organizzata anche per riavere una parte del materiale della necropoli che era stato scavato nel 1915-17 da Piero Barocelli ed emigrato a Torino.

1950: La «Mostra delle Antichità Romane di Ventimiglia» viene trasferita stabilmente nel salone del Palazzo del Comune e arricchita sia del materiale (lapidi e iscrizioni) rimasto in loco, sia del materiale archeologico già pertinente al Museo Bicknell e di proprietà dell’Istituto di Studi Liguri, sia di una ricca collezione di sculture e rilievi donate da Lady Dorothy Hanbury e provenienti dal Museo Daziano.

1970: Resta da far tornare a Ventimiglia il materiale di quattro tombe ed altri materiali minuti rimasti a Torino; una trentina di tombe passate nel 1933 dal Museo di Torino al Museo di Genova; almeno i calchi delle iscrizioni della Collezione Kennedy-Sada, emigrate a Tortona; i calchi delle iscrizioni finite in Germania, Danimarca, Inghilterra e in America.

 

Attendono ora sistemazione, in forma ben più moderna e scientifica, i materiali degli scavi in corso dal 1948, che per il loro metodo e significato stratigrafico sono diventati la parte più significativa e interessante del Museo.