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E  CALANDRE

    La Spiaggia delle Calandre è un tratto di battigia, con soffice sabbia dorata, orlata da rocce e da una selvaggia scogliera rocciosa, ricoperta di vegetazione. Il mare è molto bello, azzurro e turchese, cristallino e trasparente, con fondali abbastanza digradanti e per lo più sabbiosi, ideale per fare il bagno e nuotare. Nei giorni ventosi diventa inoltre luogo ideale per gli appassionati di surf. La spiaggia è facilmente raggiungibile a piedi, lungo un sentiero suggestivo e ben segnalato attraverso una profumata macchia mediterranea, dopo la quale si trovano alcuni bar.

 

Spiaggia  delle  Calandre

di David Guazzini  - luglio 2009

    Unica spiaggia di sabbia a Ventimiglia. Si raggiunge dopo circa 20 minuti a piedi, di sentiero stretto e mal ridotto a ridosso del mare. Questo crea già una severa selezione su chi raggiungerà la spiaggia.

    Ha una larghezza variabile dal “niente spiaggia” ad un decina di metri dal muro sottostante la ferrovia. Ma la fatica vale questo posto meraviglioso: un vero paese della cuccagna dove quasi tutto è concesso e dove si va per divertirsi e non per dormicchiare sugli asciugamani.

    Pallone, racchettoni, frisbee sulla spiaggia o in acqua, dove sul fondale sabbioso, si tocca sempre. Lunghezza della spiaggia fino agli “archetti”, circa 250/300 metri.

    Per nuotare bisogna fare circa 200 metri al largo. Ed il fondale, in direzione Ventimiglia, è sempre sabbioso, liscio e non supera gli otto metri di profondità fino al vecchio porto della Marina San Giuseppe.

    Se poi, il mare è mosso, il divertimento raddoppia con cavalloni divertentissimi. L’acqua di solito è molto pulita e calda. Possibilità di piccole alghe.

    All’inizio della spiaggia ci sono quattro docce, un bagno, bidoni per la raccolta differenziata, il tutto gestito da un piccolo ed unico bar che offre anche qualche sdraio ed ombrellone (sempre all’inizio della spiaggia, lato est).

    La spiaggia viene pulita o dalle soventi mareggiate oppure dal personale del bar.

    Nessun parcheggio è previsto. Vi è un ascensore ma è privato e raggiunge un condominio sovrastante.

    Spiaggia, decisamente giovanile e libertina ma con il rischio di scomparire con l’avvento del nuovo porto di Ventimiglia, previsto nell’inizio del 2010.

    Affrettatevi ...

 

Salviamo  le  Calandre

    Sulla nota vicenda delle Calandre e dei danni che le Ferrovie arrecherebbero, il consigliere regionale Giuseppe Ugo Romagnone ha rivolto una interrogazione al Presidente della Giunta per conoscere quale iniziative si intendono assumere al fine di trovare nel contesto delle competenze regionali gli elementi atti ad evitare che lavori pur di estrema importanza per l’ammodernamento e lo sviluppo del trasporto su rotaia possano diventare fattore di distruzione delle bellezze naturali della nostra terra.

    Alla interpellanza del Consigliere Romagnone, l’Assessore Regionale Giampiero Mentìi ha così risposto:

    I lavori adiacenti la spiaggia delle “Calandre” si rendono necessari per circa m. 700, per lo scalzamento della base dei manufatti sorreggenti la sede ferroviaria, dovuta all’azione delle onde; poiché il primo progetto di una scogliera radente di considerevoli dimensioni ha incontrato l’opposizione della popolazione e dei movimenti ambientalisti, si è decisa una scogliera sommersa a 100 metri di distanza dalla battigia, che presenta anche il vantaggio di rendere possibile un ripascimento della spiaggia delle “Calandre”.

LA VOCE INTEMELIA  anno XLII  n. 9  - settembre 1987

 

SALVIAMO  LA  SPIAGGIA  DELLE  CALANDRE

ARRETRANDO   L’ESISTENTE  LINEA  FERROVIARIA  E  CREANDO  SUL  TERRAPIENO  UNA  CORTINA DI VERDE

di Emilio Azaretti

     Il tracciato della linea ferroviaria Genova-Ventimiglia inaugurata nel gennaio del 1872 ed il suo proseguimento verso la Francia aperto nel marzo dello stesso anno, è stato determinato in tutto il tronco italiano e nella parte francese, almeno fino a Nizza, dalla incombente presenza della catena appenninica ed alpina, che giunge in molte parti con le sue propaggini in vicinanza del mare.

     In queste condizioni, ed anche per le difficoltà e l’alto costo che aveva a quei tempi lo scavo delle gallerie, la linea ha seguito con abbondanza di curve la strada litoranea, o corniche come la chiamano i francesi, attraversando così il centro degli abitati dove sono sorte, com’era naturale, accanto al mare anche le stazioni.

    Una delle poche città che ha potuto avere a quei tempi la linea ferroviaria e la stazione a monte è stata Ventimiglia il cui centro cittadino, proprio per l’avvento della ferrovia, si era spostato in quegli anni nel sestiere del Cuventu, nel quale esistevano a monte dell’Aurelia grandi spazi liberi pianeggianti, che hanno potuto facilmente accogliere la grande stazione internazionale e i vasti parcheggi destinati alla pulizia dei treni.

      Ma quando dalla stazione i treni si avviano sul tronco francese, anche Ventimiglia risente degli intralci che le linee ferroviarie producono inevitabilmente attraversando gli abitati, come accade al passaggio a livello di via Tenda, anche se la costruzione del cavalcavia ha eliminato in parte questi inconvenienti.

    Dopo il ponte ferroviario, la linea s’infila però nella galleria di Peglia e sbocca anche da noi lungo il mare, imprigionando buona parte del territorio ventimigliese fra la città e il confine, la parte cioè di maggior valore per il soggiorno turistico.

    Sono ora in corso i lavori per il trasferimento dello Scalo Merci nell’alveo del Roia, il quale permetterà di dare una più razionale sistemazione alla Stazione Viaggiatori, aumentando il numero delle linee a disposizione per la partenza e l’arrivo dei treni ed anche il loro allungamento in modo da poter separare nettamente la parte destinata al traffico interno da e per l’Italia, dalla zona internazionale. ....

    Il raccordo del nuovo Scalo Merci alla linea Ventimiglia Genova avverrà attraverso un allargamento del ponte ferroviario, mentre per quello con la Francia è previsto un sottopassaggio dello svincolo autostradale e l’apertura di una nuova galleria che, attraverso un’ampia curva, dovrebbe inserirsi, all’inizio est della Spiaggia delle Calandre, sugli attuali binari. Questo inserimento richiederebbe lavori di rinforzo dei binari, peggiorando l’attuale interferenza della linea ferroviaria sulla più bella spiaggia della nostra provincia, famosa per la sua finissima sabbia e per la dolce inclinazione dei suoi fondali , che ricorda quella delle spiagge adriatiche.

    Chiediamo perciò alla Direzione Generale delle Ferrovie, al Ministro dei Trasporti, ma anche ai Ministri per il Turismo e per l’Ambiente, che sembra abbia proposto anche la creazione di un Parco Nazionale Sottomarino nel prospiciente golfo di Latte, di approfittare di questa occasione per liberare completamente la spiaggia dalle rotaie. Il ripido pendio roccioso a monte della linea è interamente formato dalla stessa solidissima roccia marnosa attraverso la quale è stata aperta a suo tempo la galleria che mette in comunicazione la spiaggia delle Calandre con la stazione di Ventimiglia e, senza dubbio, anche l’adiacente roccia, attraverso la quale dovrebbe passare la nuova galleria proveniente dal Parco Merci.

    I valenti progettisti delle nostre ferrovie non avranno certo difficoltà a progettare un arretramento delle linee attuali verso monte, eventualmente anche con tratti in galleria, spostando l’innesto fra le due linee verso ponente e destinando l’attuale terrapieno alla creazione di una pineta, che formi un decoroso fondale di verde a questa spiaggia eccezionale.

da LA VOCE INTEMELIA  anno XLII  n. 6  - giugno 1987

 

    Stanno terminando i lavori commissionati dall’Ufficio tecnico Comunale riguardanti il tratto di passeggiata che dalla Rotonda degli Scoglietti porta alle Calandre. A partire dalla “Rocca” sono state avvitate in apposite zanche murate, delle grosse travi di rovere di oltre un metro di altezza sistemate lato mare e raccordate da un tubo di ferro pieno foderato da una apposita guaina verde oltre a due cavi di acciaio per una maggiore protezione dei bambini.

    Il tortuoso passaggio tra agavi, ginestre e rosmarini è stato in alcuni punti allargato; le acque spontanee raccolte in capaci vasche scavate nella terra argillosa per non creare disagio ai passanti.

    E stato ripulito il canneto che si specchiava all’angolo della ripida conca dove era più rischioso transitare e potata sapientemente la fresca oasi di tamarici e pini marittimi; quindi si è voluto ripulire anche la sovrastante strada sterrata che unisce la panoramica zona con la vecchia Aurelia “sbucando” presso il Forte dell’Annunziata.

    L’unico neo rimarrà il tratto franoso che dopo anni di silenzio ha stravolto l’antico sentiero troncando di netto la possibilità di recarsi in uno dei posti più belli in assoluto della nostra costa. I tecnici, sperando in un assestamento anche se provvisorio, hanno pensato di ancorare con pali ed assi queste poche decine di metri per dar modo ai bagnanti di recarsi con facilità al luogo desiderato. Uno spicchio di spiaggia, dalla sabbia finissima, dove il mare cristallino chiama a giocare con le onde come in un’isola incantata, chiamata “Calandre”.

da  LA VOCE INTEMELIA  anno LI   n. 5  - maggio 1996 

 

 

                       Calandre

                                               de Gasparin Caramello

Lentu,

u l’arrüga e unde

u fiàcu Levànte,

schiti de blö i se mesccia int’in celu lüstru,

sbrüfi de scciüma i desbrenéga antighi bàussi.

Giànchi recàmi i trassa marchi arairìi

Insci’a longa ciàsa d’arena d’ê Calàndre.

Dandu de bada u savù d’a sa’ a scevure teste

imbarlughìe da’u caudu sù d’avustu.

 

 

 

Le Calandre viste dal terrazzo del Museo Archeologico "Girolamo Rossi", in inverno

 

 

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