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PERCORSI  DI  CRINALE

ALTA    VIA    DEI

MONTI  LIGURI

PRIMA TAPPA

Collasgarba  -  Sella d’Agnaira

    Fino al concludersi dell’Ottocento, il cammino sul crinale di Ponente del Fiume Roia è servito prevalentemente alle prestazioni di transumanza praticate dalle greggi, tra i pascoli estivi delle Marittime e quelli invernali della Costa, tra Mentone e Porto Maurizio; ma ha anche supportato l’unica strada che univa direttamente Ventimiglia, dallo Strafurcu al Valico del Colle di Tenda, aprendo quindi al Piemonte, prima che fosse operante la carrozzabile di Val Roia, in fondovalle.

    Il crinale di Levante, che divide la vallata del Roia da quella del Torrente Nervia, era servito alla transumanza verso i pascoli delle Alpi e Prealpi Liguri, limitandosi a rappresentare una delle strade collaterali al Cammino dello Strafurcu, utilizzando la Val Levenza o il Passo della Boaria.

    Nella seconda metà del Novecento, il progredire del trekking, quale escursionismo d’amatore, ha designato il Cammino su questo crinale quale prima tappa del percorso “Alta Via dei Monti Liguri”, che unisce Ventimiglia a Ceparana, nel Levante Ligure, in una spettacolare percorrenza continuamente in altura.

    A livello del mare, si attacca la Collasgarba, arrivando in altura sul Monte Baraccone, per proseguire verso La Colla, fino al Monte Erisetta; dove ha termine il primo settore di Tappa, con l’immissione delle mulattiere che salgono da Airole.

      Superati i Monti Abegli per colla Sgora, si incontrano Monte Forquin e Testa d’Alpe, raggiunta dai cammini salienti da Breglio, che definiscono il secondo settore. Nel terzo settore, seguono l’Arpetta e Passo Scarassan che riceve le mulattiere da Pigna e da Saorgio, portando al quarto ed ultimo tratto che scavalca Monte Toraggio e Pietravecchia, per incontrare i cammini da Triora alla Sella d’Agnaira.

    Lasciate le terre Intemelie e le Marittime, l’Alta Via prosegue con la seconda di altre otto Tappe, formate da una media di cinque settori ciascuna; denominate: Alpi Liguri, Melogno, Beigua, Praglia, Scottera, Zatta e Val di Vara, per discendere alla Bocca di Magra. Molti settori, particolarmente panoramici, sono aperti alla frequentazione da parte di persone svantaggiate.

    Da Saorgio, attraverso Passo Muratone, fino a Colle Melosa, il nostro itinerario collima col Percorso Rosso della “Via Alpina”, 161 tappe attraverso otto nazioni, sull’intera Catena Alpina, da Monaco Principato a Trieste, a corona di tutta la Pianura Padana

 

 

 

 Vetta del Monte Saccarello