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Categoria: UNIONE INTEMELIA
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   LA  VOCE  INTEMELIA

 

IL FONDO

novembre 2022

Graziella Colombini Cortesi

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GUERRA E PACE

 

   

         Prendendo a prestito il titolo di uno dei più grandi testi della letteratura mondiale, tentiamo, come è tradizione nell’avvicinarsi del Natale, un’analisi del significato attuale di queste due parole.

         Se il sommo Leone Tolstoj è riuscito a descrivere, in maniera perfetta, non solo l’umanità di quel tempo, ma anche ad osservare con sguardo lucido i grandi e terribili eventi suoi contemporanei, noi, nell’infima piccolezza delle nostre considerazioni, non dobbiamo faticare molto per ritrovare, in quelle stesse terre, situazioni di una drammaticità parimenti terribile e un alternarsi di personaggi tragici che certamente il grande scrittore avrebbe descritto con precisione drammaturgica.

        Ci auguriamo come è ovvio che in questo frattempo, con situazioni sempre più “liquide”, la guerra si prenda un po’ di riposo e così, se mai ce ne fosse bisogno, sarebbe chiarissimo ed evidente che la guerra non è mai “la soluzione”, che non c’è ragione che tenga perché ragione non ne ha mai.

       Non dobbiamo abituarci a quello stato malefico delle cose e lavorare per l’altra parola, la Pace, perché le persone devono conservare in loro il piacere che si diffonde da lei, assaporarne il gusto squisito, il senso di benessere e serenità che ti avvolge se lei c’è.

        Già ma come farlo? Sono belle parole, ma poi nella pratica? Questa è la parte più difficile: forse possiamo pensarla fatta di piccoli ma costanti e onesti gesti che rappresentino la chiave per costruire il bene comune.

          Una parola chiave quindi è “Onestà”.

         Altra parola chiave che porta alla pace è la “Giustizia”, perché la guerra è il suo contrario che porta solo grandi e drammatiche ingiustizie che vediamo disseminate per tutto il pianeta.

         La pace la desiderano i bambini e i giovani che non vogliono conoscere l’odio, sentimento su cui si basa la guerra e che porta per tutti ferite profonde, in carni tenere che ne conserveranno cicatrici per tutta la vita.

         Coltivare e far crescere una mentalità di pace significa anche diventare cittadini responsabili, custodi del dialogo e della dignità delle persone, convinti che, se veramente riuscisse a farsi strada nel cuore di tanti, il mondo potrebbe davvero cambiare ed essere migliore.

         E Leone Tolstoj dovrebbe scrivere un altro capolavoro, con un altro titolo. Pazienza!

                        Buon Natale a tutti!