. INTERFACCIA INFORMATIVA .
I padri iniziatori della Cumpagnia d’i Ventemigliusi ebbero fondamentale importanza anche nella fondazione della Società Storico-Archeologica Ingauna ed Intemelia, sorta nel 1932 ad Albenga e Ventimiglia, per riempire il vuoto culturale e di ricerca nel quale oziava, in quel tempo, la archeologia ligure.
Nel 1937, la Società, per volontà del proprio presidente, il professor Nino Lamboglia, si trasformò in Istituto di Studi Liguri, estendendo la propria sfera d’azione su tutto il territorio regionale, sostenuto in ogni luogo da personalità di elevato spessore culturale e d’impegno pari a quello dei fondatori.
Nel dopoguerra, ancora quel manipolo di iniziatori seppe trovare le conoscenze giuste per allargare l’azione dell’Istituto verso il territorio assegnato ai Liguri della remota antichità, assumendo così l’importante qualifica di Internazionale. Quel messaggio era teso inoltre al riavvicinamento di popolazioni particolarmente toccate dagli sventurati episodi del Secondo Conflitto Mondiale.
La comunità inglese, che da tempo dimorava nella Zona Intemelia, aveva sempre avuto occasione di farsi partecipe, o di lasciarsi coinvolgere attivamente dalle associazioni culturali locali; sicché, in occasione del suo allontanamento coatto prodotto dalle famigerate “sanzioni”, aveva dirottato i propri contatti verso queste entità, nell’intento di assegnare loro compiti di mediazione verso l’autorità costituita.
La concomitanza dell’allontanamento di molte personalità britanniche con lo sviluppo primario dell’Istituto, proprio attraverso la tessitura diplomatica dei suoi fondatori, aveva garantito le basi per la costituzione di un impareggiabile patrimonio culturale ed immobiliare per il nascituro, che lo renderà assai prestigioso, almeno fino a quando sono rimaste in vita quelle eccezionali personalità.
L’opportunità di insediare la Sede Centrale dell’Istituto nel prestigioso Museo, allestito da Clarence Bicknell, che la sua lungimirante nipote ed erede, Margaret Serecold Berry aveva fatto in modo che capitasse in mani adeguate; aveva concesso a Bordighera, per la cultura materiale della Zona Intemelia, l’occasione di assumere una inaspettata centralità di compito.
L’avvenuta internazionalità dell’Istituto ha dovuto aprire alla costituzione di Sezioni territoriali omogenée, per trasferire nel loro ambito lo spirito dell’iniziativa, la quale avrebbe trovato il primario sviluppo nella Sede Centrale di Bordighera. Con questa struttura, sotto il rispettoso controllo degli specifici Organismi nazionali, l’Istituto ha vissuto una lunga stagione di successi e grande visibilità, smorzata soltanto dall’avvento delle Soprintendenze regionali, ma ancora progressivamente attutita a partire dalla inopportuna dipartita del suo grande fondatore, seguita per ragioni d’età, dall’immancabile scomparsa dei costruttori di quei grandi momenti, che mai avrebbero immaginato l’attuale opportunismo, incombente sull’Istituto.
* * *
Trovandosi più facilmente a contatto con la Sede Centrale, la Sezione Intemelia usufruiva anche involontariamente delle sue strutture, mettendo in cantiere attività fin troppo grandiose, le quali però finivano per essere attribuite all’Istituto nel suo insieme, ponendo così la Sezione Intemelia a risultare molto attiva, ma inavvertibile allo stesso tempo.
All’inizio degli Anni Novanta, il Comune di Ventimiglia e la Regione Liguria assegnarono alla Sezione Intemelia dell’Istituto Internazionali di Studi Liguri, la conduzione dei locali al piano alto nella Ridotta dell’Annunziata, per realizzarvi il prestigioso e orgogliosamente ventimigliese, Civico Museo Archeologico “Girolamo Rossi”; allora la Sezione vi trasferì la sua Sede, consentendo al Museo Bicknell, a Bordighera; integrato dal Centro operativo Nino Lamboglia, ricavato nello acquistato ex hotel Scandinavia, di diventare la prestigiosa Sede Centrale dell’Istituto
Per nulla sgombro di annose, sconclusionate eccitazioni, il trasferimento a Ventimiglia della sede di Sezione, oltre a divenire stimolo per nuove iniziative, ha concesso finalmente un’opportuna visibilità a tutto tondo della Sezione medesima, la quale anche oggi, come sempre è stato, riceve una particolare considerazione da parte della Cumpagnia d’i Ventemigliusi, anche attraverso questa interfaccia informatica.
Il Direttivo della Sezione Intemelia dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri si riunisce presso il Civico Museo Archeologico “Girolamo Rossi”, nella Ridotta dell’Annunziata; ma nell'occasione torna a riunirsi nel Museo Bicknell di Bordighera. .
Allo scopo di far ricordare le caratteristiche e la qualità dei pezzi più pregiati delle collezioni esposte, per ora, il Civico Museo Archeologico “Girolamo Rossi” è dotato di dieci schede didattiche, stampate su delega della Regione Liguria, con il contributo dell’Assessorato alla Cultura della Provincia di Imperia, del Lions Club Ventimiglia e della COOP Liguria.
Le schede trattano i seguenti argomenti:
0) La Ridotta dell’Annunziata
1) Coppa in vetro con ictiocentauro
2) Testa di Giunone diademata
3) Rilievo gladiatorio
4) Marco Emilio Basso. Un illustre cittadino di Albintimilium
5) Un sarcofago per due liberti
6) Un flacone da droghiere del III secolo d.C.
7) Rilievo di Giove Dolicheno
8) Le due dediche di “Apronia Marcella”
9) Statuetta fittile di personaggio togato
Le illustrazioni sono state curate da Fabio Piuma, Lorenzo Ansaldo e Monica Pozzar.
La Sezione Intemelia auspica e si propone di dotare il Museo d’una serie di produzioni originali che, in un prossimo futuro, permettano l’apertura di un book-shop, dove il visitatore possa reperire: libri e documenti specialistici - libri e giochi didattici - cancelleria e cartoleria accessori in materiali naturali - tee-shirt, felpe, sciarpe - bijou - ceramiche e oggetti in vetro.
Nel futuro del Museo dovrà insistere l’apertura al pubblico di sale adiacenti, contenenti collezioni non prettamente romane, che rendano la fruibilità la più varia possibile, assieme al ripristino definitivo del punto informativo della Via Iulia Augusta.
TERRITORIO
I beni culturali del Ponente Ligure
A forza di delegare, magari verso istituzioni impostate al proposito dal potere politico, la popolazione dell’attuale nostra Liguria ha perso i contatti con l’animazione della cultura, sul suo territorio.
Dal 1974 in poi, le varie Soprintendenze per i Beni Culturali hanno occupato il territorio e le attività relative, non sempre con soluzioni efficienti, ma certamente in costante conflitto con sovvenzioni non regolari e sovente soltanto ipotizzate.
Fino a quella data, sul nostro territorio, in quei settori, ha agito l’autorevolissimo “Istituto di Studi Liguri”, nato a Bordighera nel 1937, proprio per coprire quella esigenza. I Soci fondatori di quella valente entità erano una rilevante quota dell’attivo patrimonio umano, nelle comunità Ingauna ed Intemelia, dove più pertinenti si mostravano quelle necessità operative.
In seguito, divenuto persino Internazionale, l’Istituto ha fondato numerose nuove sezioni, che lo hanno portato a coprire l’intero territorio regionale, inteso come “grande Liguria storica”, ma .... .
Dagli Anni Ottanta, l’avvento delle Soprintendenze e la prematura scomparsa del suo ineguagliabile animatore-fondatore, ne hanno cambiato i ruoli e le esigenze, purtroppo assunti, sovente, da personaggi non proprio funzionali, a cominciare dal funesto Novantaquattro; mentre nel consiglio direttivo ha preso vigore lo sterile conservatorismo del vertice, intanto che nella strategia, qualche incarico diveniva un colabrodo.
Diciotto anni di costante debilitazione hanno condotto il nostro Istituto al minimo operativo, contribuendo a distanziare dalla propria gestione elementi efficaci, mentre chi è rimasto ha incontrato vita dura, per mostrare qualche risultato. Intanto, le famiglie dei maggiorenti ingauni ed intemeli, non hanno più concepito la volontà di pesare nell’esaltante conduzione associativa, come nei tempi migliori.
In un prossimo futuro, la rinascita dell’Istituto potrebbe ripartire dalla presa di coscienza tra i Soci delle Sezioni, almeno delle due fondatrici, che dovrebbero provare a ripetere il miracolo iniziale. Per quanto ci riguarda, le maggiorenti famiglie intemelie, dovrebbero riavvicinarsi all’Istituto, con una certa considerazione. Riappropriamoci di una “realistica” Cultura del Territorio Ligure di Ponente; che è meglio.
Luigino Maccario
LA VOCE INTEMELIA anno LXVI n. 7 - luglio 2011
MUSEO BICKNELL
CENTENARIO DELLA NASCITA
DI NINO LAMBOGLIA
Giovannino Nino Lamboglia era nato a Porto Maurizio il 7 agosto 1912, quindi l’anno che va esaurendosi includeva quel centenario. La creatura più insigne, fondata dall’illustre studioso, l’Istituto Internazionale di Studi Liguri, nella quota legata alla Sede Centrale – Museo Bicknell di Bordighera, ha atteso il 24 – 25 novembre per celebrarlo, proponendo un Convegno, validissimo nei contenuti, ma desolante nella forma.
Quello che avrebbe dovuto e potuto essere l’evento celebrativo più importante, nell’ambito degli Studi Liguri, magari espresso a fine luglio, se non proprio il 7 agosto, ha finito per riunire frettolosamente, nel Salone del Centro Lamboglia, sulla Via Romana, tredici stimatissimi studiosi, che hanno espresso al massimo livello gli argomenti loro assegnati, legati all’attività del celebrato, fornendo per di più la maggioranza del pubblico presente, completato da uno sparuto manipolo di studentesse universitarie, solo quelle che hanno potuto cogliere l’informazione.
Un evento indetto col preavviso di una settimana non poteva che fornire quella partecipazione popolare. Da poco più di un decennio il Museo Bicknell non attira più numerosi studenti universitari a frequentare la nutrita biblioteca e a cogliere i consigli delle erudite maestranze. Oggi gli studenti partecipano ad eventi culturali soltanto se questi sono legati ad accrediti di studio.
Certamente, l’attuale momento congiunturale sta condannando l’Istituto ad un dimagrimento eccessivo. Il Commissariamento delle Amministrazioni intemelie, con tutti i problemi correnti non può concedere molti contributi alla cultura; inoltre, l’attenzione delle “Famiglie Intemelie” verso la più importante istituzione culturale del territorio, si è rarefatta; mentre il direttivo dell’Istituto è pressoché abulico. Tempo fa, l’eccesso di sopportazione ha suggerito le dimissioni al Direttore Amministrativo e a quello Finanziario, mentre resta saldamente in sella lo sterile Direttore Scientifico, intanto che il Consiglio Direttivo si perde in superati bizantinismi.
Così è stata la Sezione Ingauna dell’Istituto, quella che esprime il presidente, ad ottenere di commemorare degnamente il professor Lamboglia, nella prima settimana di ottobre, ben supportata dal Comune di Albenga, oltre che dall’appassionata partecipazione delle “Famiglie Ingaune”.
Luigino Maccario
LA VOCE INTEMELIA anno LXVII n. 12 - dicembre 2012
1977
LA SCOMPARSA DI ROUL ZACCARI
A soli nove mesi di distanza dalla tragica scomparsa del prof. Nino Lamboglia e del collaboratore Giacomo Martini, un nuovo ed irreparabile lutto ha colpito l’Istituto Internazionale di Studi Liguri e, con esso, la cultura ligure e ponentina in particolare, nonché la città di Bordighera e l’intera provincia di Imperia, zona nella quale il Senatore Raul Zaccari era maggiormente conosciuto, stimato e apprezzato per le sue qualità umane, di amministratore e di uomo politico.
L’improvvisa scomparsa del Sen. Zaccari, dovuta ad infarto, ha immediatamente suscitato un vasto e sincero rimpianto - l’enorme folla presente ai funerali ne è stata la toccante testimonianza - nei numerosi ambienti in cui Egli aveva operato, sempre con appassionato impegno e nell’interesse superiore della collettività. Anche ne le brevi ma significative orazioni funebri (tenute dal prof. Teofilo Ossian De Negri nel salone del Museo Bicknell, ove era stata allestita la camera ardente, dal Sindaco di Bordigliene dott. Giorgio Laura e dall’on. Manfredo Manfredi sul sagrato della chiesa abbaziale di Santa Maria Maddalena in Bordighera Alta) le sue peculiari qualità sono state ricordate: sposo e padre esemplare e premuroso, uomo profondamente buono e disponibile a portare aiuto e conforto a chiunque, padrone di una vasta cultura e anche per questo umile nei rapporti con gli interlocutori, insegnante capace e preparato, amministratore onestissimo e attento alle esigenze di ognuno, uomo politico impegnato e animato da un ideale cristiano e cattolico fortissimo.
Ma il Sen. Zaccari, per le persone - e furono molte - che ebbero occasione di conoscerlo bene e il privilegio di lavorare al suo fianco, esprimeva ancor più valori di questa somma di rare qualità umane. Era innanzi tutto un Maestro, che col suo esempio e con innata discrezione e modestia mostrava attivamente la via giusta per ottenere un risultato; e questo risultato teneva sempre conto delle esigenze altrui ed equilibrava con sapiente dosaggio i più diversi punti di vista. Era poi un Amico por tutti, al di là delle opinioni politiche o religiose e delle condizioni sociali; perché a Lui interessava il sincero rapporto tra uomo e uomo, senza pregiudizi, sempre pronto a portare una parola di conforto, un prezioso consiglio o un concreto e discreto aiuto personale. Stupiva, a volte, la sua grande fiducia negli uomini e il costante ricorso all’assistenza della Provvidenza. Ma bisognava riconoscere, a fatti conclusi, che, era stato Lui ad avere ragione: perché molto spesso ci si dimentica o si sottovaluta, presi dalle passioni o dalle convinzioni errate, di rivolgere il pensiero al di sopra delle contingenti se non meschine dispute terrene, così come sovente si è portati a individuare nelle persone i lati negativi prima di quelli buoni, che pur esistono. Ecco, il Sen. Zaccari possedeva anche questa qualità: di riconoscere innanzi tutto i lati positivi e, col conforto di una fede religiosa decisa e spontanea, riusciva talvolta ad ottenere risultati a dir poco sorprendenti.
Questo stile di vita inconfondibile e raro, questo calore umano, Egli portò anche nel mondo dell’amministrazione della cosa pubblica, quando fu per ben diciotto anni Sindaco della prediletta e amatissima Bordighera e quando fu chiamato, dal 1958 al 1976, a rappresentare la «sua» provincia al Senato della Repubblica.
E la spontanea rinuncia al mandato parlamentare, in ossequio al principio del rinnovamento delle cariche nel partito della Democrazia Cristiana nel quale militava (principio che, in verità, sono stati in pochi ad osservare) e alcune rinunce sono state, come nel caso del Sen. Zaccari, vere perdite per i cittadini), rientra nel carattere dello Scomparso e nella sua apertura verso il prossimo e nei confronti dei giovani in particolare. Coerente coi propri ideali e uomo coltissimo (la sua formazione all’Università Cattolica di Milano fu sempre presente nelle sue molteplici attività), aveva allargato il proprio impegno all’idea europea, diventando anche in questo campo un protagonista dell’Europa unita, in una visione di fratellanza internazionale che lo portò prima a presiedere la Consulta italo-francese per i problemi di frontiera e poi a Strasburgo, quale membro del Parlamento europeo dal 1960 al 1972. Il culmine della carriera politica lo raggiunse nel 1972, quando fu nominato Sottosegretario alle Poste e Telecomunicazioni nel governo Andreotti.
A partire dal 1965 era Presidente dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri di Bordighera, organismo che Egli ebbe carissimo e al quale dedicò con rinnovato e dinamico impegno gli ultimi mesi di vita, dopo che la morte del prof. Lamboglia e la pesante situazione finanziaria dell’ente imponevano sforzi urgenti e intensi. A dire il vero, gli appelli e le richieste di aiuto e comprensione, rivolti numerosi dal Sen. Zaccari in nome dell’Istituto ebbero tiepide accoglienze, fatte salve le debite eccezioni; e motivo di una sua profonda amarezza e turbamento in questi ultimi tempi eran l’insensibilità di certi ambienti e la gretta indifferenza di chi, pur potendolo fare, non muoveva un dito, per aiutare la maggiore e più preziosa istituzione culturale della Liguria a superare un difficile momento. «Mi sono illuso di poter avere la collaborazione di quanti sentono, o dovrebbero sentire, il valore della cultura oltre al senso dell’antica solidarietà ligure; ma l’illusione, anche la più bella, deve cadere di fronte ad un mondo dominato solo dal calcolo e dall’interesse» ebbe a scrivere recentemente. Ma tale amarezza era un ulteriore sprone a perseguire a tutti i costi le mete prefissate: e infatti qualche consistente e positivo risultato era già stato raggiunto e tutto lasciava sperare per il meglio.
La morte del Sen. Zaccari lascia ora non solo gli amici dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri, ma tutti coloro che gli vollero bene, privi di una guida preziosa e insostituibile. Ma la strada da seguire Egli l’ha indicata da tempo, con l’esempio personale sostenuto dai principi di una vita sana ed onesta, ancorata a valori perenni ed immutabili; principi che chiunque lo voglia può seguire e praticare. Ed è questo, forse, il più semplice e prezioso contributo e il più vivo ricordo che il Sen. Raul Zaccari lascia di sé.
e.b.
LA VOCE INTEMELIA anno XXXII n. 10 - ottobre 1977
Giunta al diciottesimo numero, la rivista LIGURES è presentata sul sito dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri, con tutti gli indici dei lavori pubblicati; ma, una anomalia informatica permette soltanto la visione di alcuni.
Indicativamente, gli studi e le relazioni che riguardano la Sezione Intemelia dell’Istituto sono limitati, ma molto interessanti; quindi ve li vogliamo indicare sinteticamente affinché possiate, se interessati, richiedere la rivista al Museo Bicknell di Bordighera.
LIGURES 1 / 2003
Daniela Gandolfi, L. Ansaldo, L. Maggiolo, D. Zambelli, F. Cervini
Taggia: S. Maria del Canneto. Nuovi studi e ricerche
Daniela Gandolfi:
Albintimilium. Area delle mura settentrionali
LIGURES 2 / 2004
Tiziano Mannoni
Cosa sappiamo dei Ligures
Emanuela Dho
Istituti religiosi femminili nella diocesi di Ventimiglia-Sanremo tra XVII e XVIII secolo: cenni storici e scelte architettoniche
Valentina Silvia Zunino
Appunti per una storia del patrimonio tessile dell’estremo Ponente ligure
Angiolo Del Lucchese, Vincenzo Formicola, Brigitte Holt, Fabio Negrino, Giuseppe Vicino
Riparo Bombrini, Balzi Rossi: Notizie preliminari degli scavi 2002 - 2004
Anna Marchini
La famiglia Scarella nel fondo Rossi della Biblioteca Bicknell di Bordighera
Daniela Gandolfi:
Albintimilium, Area delle mura settentrionali
LIGURES 3 / 2005
Giovanni Mennella, Daniela Gandolfi
Un vescovo intemelio ritrovato
Simona Damonte
Osservazioni sul ciclo della “Passione” di Giovanni Canavesio a La Brigue: persistenze e innovazioni iconografiche
Alfonso Sista
Problemi di pittura tardo gotica nelle Alpi Marittime nella seconda metà del Quattrocento
Manuele Scagliola
Il “Rinascimento devozionale” del prete pittore Emanuele Maccario da Pigna
LIGURES 4 / 2006
Daniela Gandolfi
Recensione a Marco Cassini, Apricale, Storia fotografica 1880-1950. Apricale-Bordighera 2006
Tiziano Mannoni
Recensione a Edilio Boccaleri, Una foresta per dimora. Le Navette nelle Alpi Liguri, Imperia 2006
Daniela Gandolfi:
Albintimilium - Area delle mura settentrionali
LIGURES 5 / 2007
Tiziano Mannoni
Archeologia e incisioni rupestri
Ilario Manfredini:
Il Giudizio Universale in San Bernardino a Triora
Daniela Gandolfi:
Angelico Aprosio e la Ventimiglia del Seicento
Lorenzo Ansaldo:
Omaggio a Pompeo Mariani a centocinquantanni dalla nascita
LIGURES 6 / 2008
Alessandro Giacobbe, Federica Natta
Vie di pellegrinaggi e devozioni tra Liguria, Piemonte e Provenza: il caso di Santa Maria Maddalena
Sara Serafini
La Chapelle de Saint Sauveur a Tenda, ipotesi attributive
Fabiana Facciolo
Analisi del Fondo Barruol presso l’Istituto Internazionale di Studi Liguri di Bordighera
Marina Sapelli Ragni
In ricordo di Nino Lamboglia
Tiziano Mannoni
Influenze della scuola di Nino Lamboglia sullo sviluppo dei metodi archeologici, storico e di conservazione dei monumenti della Liguria
Giulia Petracco Sicardi
Lamboglia, padre delle ricerche toponomastiche in Liguria
Enrico Zanini
Rileggere Nino Lamboglia una generazione dopo
LIGURES 7 / 2009
Neva Chiarenza
Asce di pietra levigata conservate nel Museo Biblioteca “Clarence Bicknell” di Bordighera
LIGURES 8 / 2010
Anna Maria Ceriolo Verrando
La formazione di Bordighera, villa tardomedievale di Ventimiglia. I suoi primi venticinque anni
Roberta Di Marco
Ente Monumenti Intemeli: storia e attività di una istituzione benemerita
Daniela Gandolfi
Qualche riflessione in margine al convegno esperantista 2010
Andrea Capano
Clarence Bicknell esperantista
Renato Corsetti
Clarence Bicknell ed il movimento esperantista italiano cento anni dopo
Giuseppe F. Bessone
Passione per l’esperanto a Bordighera
Mauro Gaggero
Clarence Bicknell , LudwikZamenhof e l’enigma de Beaufront
Elisabetta Vilisics Formaggio
L’esperanto, la lingua amata da Clarence Bicknell
LIGURES 10 / 2012
Giovanni Murialdo
La Liguria tardomedievale: il periodo longobardo e franco (metà VII-XI secolo)
Daniela Gandolfi, Anna Maria Ceriolo Verrando
Recenti scoperte sulle mura cinquecentesche e sul bastione della Maddalena a Bordighera Alta
LIGURES 12 - 13 / 2014 - 15
Luigi Gambaro, Michela Tornatore, Italo Pucci
Argini e graffiti sul Rio Borghetto a Bordighera
Stefano G. Pirero
Su alcune tipologie di arredi liturgici tardomedievali dell’estremo Ponente Ligure (secc. XV-XVI) proposte metodologiche e questioni cronologiche
Giovanni Russo
La Biblioteca personale di Clarence Bicknell. Indagini bibliografiche nelle biblioteche di Bordighera
Daniela Gandolfi, Giovanni Murialdo
Aggiornamenti sul sarcofago con croci della Biblioteca Aprosiana di Ventimiglia alta
Valerie Lester
A close look at some primary material relating to the life of Clarence Bicknell located at the International Istitute for Ligurian Studies and the Bicknell Museum in Bordighera
Jean-Lous Panicacci, Paolo Veziano
Il Fondo Marcel Firpo. L’occupazione italiana della Francia nella storiografia franco-italiana. con regesto dei documenti a cura di Arnaud Costantini
LIGURES 14 - 15 / 2016 - 2017
Francesca De Cupis
Giovanni Battista Casoni tre il vescovo Mauro Promontorio e padre Angelico Aprosio. Due approfondimenti in parallelo
Armando Di Raimondo
Funzioni penitenziali per il terremoto di Bordighera del 1762
Andrea Gandolfo
Il viaggio di Pio VII attraverso la Liguria occidentale nel febbraio 1814
Daniela Gandolfi
Ventimiglia. Area mura settentrionali. Sepolcreto tardo antico presso la Porta Nord. Campagna di Scavo 2016.
LIGURES 16 - 17 / 2017 - 2019
G. Onoratini, A. Arellano, C. Joris, A. Raux, P. Simon
L'Abri Mochi site clef du Paléolithique en Legurie (Balzi Rossi - Vintimille, Italie)
A. Santiago Policarpo
Gli affreschi di Mario Albertella nella Cappella del SS. Sacramento della Cattedrale di Ventimiglia, storia, iconografia e lettura tecnologica.
D. Gandolfi
Clarence Bicknell e Thomas Hanbury, due grandi vittoriani in Riviera.
D. Gandolfi, L. Ansaldo
Il Centenario Bicknell a Bordighera.
G. Stabile Re
Clarence Bicknell e lo stupore della Riviera. Vedute e vedutisti attraverso le collezioni private.
LIGURES 18 / 2020
F. Negrino, J. Riel-Salvatore, S. Benazzi, C. Gravel-Miguel, J. Hodgkins,
Ch. Miller, C. Orr, M. Peresani, G. Pothier Bouchard, D. Strait
Recenti attività di indagine nei siti paleolitici del Riparo Boldrini e dell'Arma Veirana.