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I  BUMBARDEI

carrini  per  il  trasporto  e la  distribuzione  del “gettito”

PRESENZA  DEI  BOMBARDIERI

dal  2001

    Nel 1995, anno della ripresa, il Comitato ha iniziato a tessere una rete di abbinamenti con le maggiori manifestazioni italiane che prevedano corsi fioriti o battaglie itineranti tra la popolazione; contatti questi, che hanno portato una certa dose di fiato e nuove idée alla nostra Battaglia.

    Quell’anno, a rimpinguare gli inariditi complessi musicali partecipanti tra i troppo pochi carri fioriti; dalla battagliera Ivrea, “I Grifoni” portarono il loro carro trainato da due pariglie di gagliardi cavalli tintinnanti. Un complesso figurativo di grande impatto e di poderosa efficacia battagliera.

    L’anno successivo toccò ad un nostro carro fiorito sfilare tra le strade di Ivrea, durante il solo giro di presentazione, giacché non avrebbe potuto reggere l’impatto della cruenta battaglia di arance. Ad accompagnare il carro fiorito ventimigliese, per compensare il deficitario armamentario bellico, erano stati abbinati i nostri “balestrieri”, che si esibirono in Ivrea, dopo aver sfilato anche loro nel giro di presentazione.

    Ma i balestrieri trassero da quella partecipazione e dalla ormai ricorrente presenza di un battagliero carro eporediese alla nostra Battaglia l’idea di dotare il nostro corso fiorito di fortezze itineranti simili, stracariche di fiori da “gettito”, come a Ventimiglia si è sempre inteso il materiale “bellico”, convenzionale per l’occasione.

    Alcuni balestrieri proposero l’idea al Comitato, il quale però poteva contare sull’apporto di ben tredici Compagnie, quindi quel tipo di proposta era immatura. Maturò nei due anni successivi, quando le Compagnie calarono di colpo a nove unità; suggerendo quindi di tappare la falla con qualsiasi proposta utile.

    Anno 2001, quarantesima edizione, oltre ai sette carri presenti, sfila un primo timido carro bombardiere realizzato dal Gruppo carristico “i Deřusciai”, del Presidente Domenico Miceli, balestriere.

    Nel 2002, entrano in azione “i Bumbardei” veri e propri, guidati ancora da Domenico Miceli; il quale, col contributo tecnico del “Carlevà d’a Ciassa”, riusciva a confezionare ben tre carri bombardieri di grande capacità per il “gettito”.

    Per la caparbieria del comitato di ottenere dai Bumbardei, o da chi per loro, almeno un carro a soggetto, i carri bombardieri si ridussero a due, ormai protagonisti fissi, che svolgono egregiamente il loro lavoro, per una Battaglia veramente combattuta.

    Intanto, la necessità che le Compagnie Carristiche si dotino di opportuni carri bombardieri, che sfilino precedendo il “grande carro” ed ingaggino una furibonda “Battaglia di Fiori” al momento convenuto svanisce di edizione in edizione, perché “battagliare” ai carristi proprio non interessa.

    Viceversa, un maggior impegno floreale da parte di tutti i partecipanti attivi, porrebbe, in modo definitivo, gli attuali bombardieri a non usare più coriandoli  e neppure a dover sostenere pubblici incaricati in troppo goliardici ed indelicati gavettoni.


NUMERO  DEI  CARRI

PARTECIPANTI  DAL

1995

edizione della ripresa dopo dieci anni di inattività

 

1995 : dieci

1996 : undici e carro comitato

1997 : cinque grandi e otto medi

1998 : quattro grandi e sette medi

1999 : quattro grandi e cinque medi

2000 : quattro d’onore e cinque grandi

2001 : sette e un carro bombardiere

2002 : sette e tre bombardieri

2003 : sei e due bombardieri                     + Verbania

2004 : - 

2005 : sette - due comitato e due bombardieri

2006 : sei - comitato e due bombardieri     + “Sanremo”

2007 : sette - comitato e due bombardieri  + “Sanremo”

2008 : sette e due bombardieri            + “Sanremo”

2009 : otto e due bombardieri   + “Pigotta UNICEF” e “Bombarock”

2010 : nove e tre bombardieri: “Il Festival del Circo a Monaco”

2011 : otto e tre bombardieri:   “Quarto, la partenza dei Mille”

 

 

 

Come la nostra Battaglia non sia capace

a gestire ed esportare modelli vincenti

 

EVOLUZIONE DI UN’IDEA

    Con la ridotta partecipazione di carri, nelle Battaglie dei Fiori, dalla ripresa del 1995, la necessità di favorire il gettito dal termine del giro di presentazione, ha portato in scena “I Bumbardei”, una serie di carri da trasporto, realizzati da Domenico Miceli e infiorati, a corbeille, dal gruppo di signore guidate da Mariapina Lorenzi Golgo.

    A seguire, in considerazione che anche le bande musicali si sono rarefatte nel tempo, ai Bumbardei è venuta l’idea di creare uno studiato gruppo di supporto, cavalcante biciclette e carretti da mercato, da alternare tra due carri, ad inizio e alla metà del complesso di sfilata, potenziando al contempo la distribuzione del gettito al pubblico.

    Le biciclette impiegate sono state scelte rigorosamente d’epoca, anni Cinquanta, periodo nel quale erano moltissimi i floricoltori che si affidavano a quel mezzo di trasporto per raggiungere il Mercato dei Fiori, con le ceste ricolme del loro prodotto.

    Alla bicicletta, attrezzata d’un gancio di traino, veniva unito un carretto a pianale, supportato da due ruote di bicicletta, opportunamente frenabili. Un’idea, quindi, in linea con un’accurata ricerca storica, che divulgava la conoscenza di usanze ormai desuete e forse incredibili da parte delle generazioni motorizzate ed informatizzate.

    Si era nel giugno dell’anno 2002, quando sei baldi figuranti, nei panni di robusti floricoltori ed alcune graziose floricoltrici, pedalavano trainando voluminosi carretti stracolmi di masserizie floricole, lungo il corso della Battaglia.

    Nel giugno del 2003 i Bumbardei collaborarono con i tecnici del Corso Fiorito di Verbania, che portarono a Ventimiglia un carro infiorato con la tecnica a colla, tipica della manifestazione verbana.

In quell’occasione, i tecnici insubri hanno ammirato il gruppo delle biciclette locali, tanto che tornando in patria hanno premuto per crearne uno simile, ovviamente di sole biciclette, essendo per loro estranea la tradizione del carretto ciclato da trasporto floricolo.

    Nel giugno 2005, l’ormai consueta partecipazione verbana alla nostra Battaglia aveva già come protagonista un nutritissimo stuolo di bellissime cicliste, dotate di smaglianti biciclette infiorate, quale gruppo ufficialmente sostenuto dal Comune di Verbania, in qualità di messaggero di folclore.

    I nostri ciclisti carrettati, rimasti a scampare tra i Bumbardei, risultarono eclissati dalla preponderanza e dalla studiata coreografia del gruppo verbano, tanto da far apparire che fossero stati loro ad aver appreso l’idea sul Lago Maggiore.

    Gennaio 2006, “Europa in Fiore” a San Remo, il gruppo delle quaranta cicliste verbane, in elegante e studiata divisa, esprimeva un ammirabile folclore ciclistico, lungamente ammiccato dalle telecamere dell’Eurovisione, pubblicizzando il Corso Fiorito di Verbania, a chiare lettere.

    Il Comune di Ventimiglia era presente col suo carro, a San Remo; il Comitato Battaglia di Fiori era ovviamente assente, mentre l’idea dei Bumbardei, lasciata languire nella regolare mancanza di fondi e di volontà, assumeva viepiù il marchio verbano.

                                                                                                da LA VOCE INTEMELIA  anno LXI  n° 7  - luglio 2006

 

  

 

BATTAGLIA DEI FIORI