Giuseppe Bosio Pippu
Nato a Ventimiglia il 7 dicembre 1879, da Giovanni ed Eleonora Laurenti, ha vissuto l’infanzia nel Principato di Monaco, seguendo la famiglia che, come tante ventimigliesi si recavano ad abitare il sobborgo di Montecarlo, costituito nel 1866, dall’illuminato principe. Laureatosi in architettura, è tornato a vivere nella nostra città il 21 dicembre del 1903, abitando la casa avita di via Biancheri, il 21 aprile del 1931 andò a risiedere, con la sorella Sabina, ottima cuoca, nella villa che si era costruito in corso Principe Amedeo, quello che nel 1947 diventò corso della Repubblica. Dagli anni Settanta, quella villa è diventata un hotel, col nome di Villa Franca. Nel 1946, ha firmato la ristrutturazione interna del Teatro Comunale, con la realizzazione della capiente galleria, in sostituzione dei gironi di palchi e loggione che erano stati colpiti durante un bombardamento. E’ stato autore di numerosi saggi di storia e tradizioni locali. U RATU, libriccino poetico in dialetto, puntualizza lo stato di degradazione ambientale e sociale nel quale si viene a trovare la nostra città al termine della seconda guerra mondiale. E’ stato raffinato poeta; sue sono le parole della notissima ANGELINA, canzone ufficiale degli alpini delle Marittime. Ha scritto anche i versi di: SCCIANCURELU, MATIN DE PRIMAVERA, SE DRISSERA’ MARIETA, SCIURE BELE, A FESTA D’E SCIURE, SCIURE NOSTRE. E’ deceduto per neoplasia polmonare, il 29 gennaio 1961.
Da: LA VOCE INTEMELIA anno LIII n. 10 - ottobre 1998.