VIA GARIBALDI MONUMENTALE
Per tutto il milleseicento, il centro urbano della Città Alta assistette alla ristrutturazione della strada principale, che venne allargata con l’abbattimento delle antiche strutture sul lato Ovest. Questa importante trasformazione viene attentamente descritta dagli architetti Ciliento e Paglieri in un volume SAGEP, della collana “Città della Liguria”.
“Nonostante la non florida economia e le condizioni climatiche ritenute, non sempre a ragione, piuttosto malsane a causa delle aree paludose alle foci del Roja e del Nervia, le famiglie più potenti rinnovarono le loro dimore lungo via Garibaldi (allora Via Lascaris) e parte della via Giudici. La riqualificazione edilizia venne attuata tramite rifusioni e ampliamenti, generando un edificato più evoluto, con lotti larghi e profondi. Soprattutto i palazzi attestati lungo il lato di sinistra di via Garibaldi acquisirono, in quel periodo, una marcata caratterizzazione dei prospetti, con una basamentale talvolta impreziosita da un ampio atrio scala, significativo elemento distributore dei nuovi spazi abitativi, ricco di balaustre, colonne e strutture voltate. Per suo tramite avveniva anche il collegamento tra la via principale e la soprastante parallela via Colla Bassa mediante una sorta di percorso interno privato; un’altra prerogativa di questi edifici era quella di poter accadere dal piano nobile, attraverso passaggi sopraelevati, a giardini pensili protetti da muri, ubicati nella parte più alta del colle. Esempi ancora tangibili di questa tipologia edilizia sono il palazzo Galleani e il palazzo Orengo”.
Bruno Ciliento - Nadia Pazzini Paglieri VENTIMIGLIA Sagep editrice - Genova 1991
FONTANA DEL LEONE
Nel 1820, data in cui l’artistica "Fontana del leone" venne eretta nella piazza sovrastante Piazzetta del Canto, per far da quinta monumentale di limite all'antica Via Lascàris. Questa, fin dal 1650, aveva assunto gradualmente l’impianto viario attuale, divenendo la maestosa strada principale della Città Alta, conosciuta ora come via Garibaldi. Da allora la non troppo vasta carrozzabile è così dominata da Nord-Est dalla fontana che ha dato il nome alla piazza, posta a deviare la strada verso Ovest, dove incontra l’antico palazzo delle scuole e la chiesa di San Francesco, prima di uscire da Porta Nizza, verso il Funtanin.
Come Girolamo Rossi riporta in “CRONACA VENTIMIGLIESE 1850/1914”, “nel gennaio 1863 si mette all’asta pubblica l’impresa di lastricare la contrada di Piazza ora via Lascaris, poi Garibaldi per L. 13/m.”.
Il lastricato a blocchi di granito lunghi un metro, di media, e larghi trenta per venti, sono rimasti in loco fino agli Anni Settanta, quando sono stati dati in cambio d'una squallida pavimentazione in porfido, che potete vedere massimamente ancor oggi.