. A VENTEMIGLIUSA .
-CUMPAGNIA D’U TEATRU-
-VENTEMIGLIUSU-
- CITTà DI VENTIMIGLIA -
. MESSINSCENA dal 1928 .
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Yvan Dakordhiu
Azaretti - Rostan
L’amù u l’è ciü forte che u brussu
Cumedia inte trei ati
PERSUNAGI:
Antò u Büdegu bitegà
Catarìna so’ mugliè
Segundìn so’ figliu
u sciù Meneghìn avucatu, bon particulà
Tereixìna so’ figlia
Felìçita serva airörela
Françuà laveur inti Wagon Lits
Letìzia so mugliè
Vàire avucatu de Cuni
d’ê vuixi amighi de Segundin
A Ventemiglia, int’i Ani Trenta d’u Növeçentu.
Reçità pe’ a prima vota u 26 de marsu 1929
int’u Puliteama Suciale de Ventemiglia
Segundin è un giovanotto borghese, con poca voglia di lavorare. Frequenta la bella vita, i balli e i teatri. Per mantenere i suoi divertimenti, si accompagna a signore anziane, in cerca di compagnia.
Il padre Antò è disperato, cerca di farlo ragionare, senza riuscirvi, perché la madre Catarina protegge il figlio ad oltranza. Antò ha allora deciso di passare alle maniere forti.
Disperata, Catarina si reca da u sciù Meneghin, avvocato benestante, tutto preso da studi di ricerca locale, proprietario della casa dove abitano e gestiscono un avviato negozio di generi alimentari. Meneghin assicura Catarina che userà tutta la sua influenza con Sengundin, che lo ammira moltissimo, per farlo ragionale.
Andando a rapporto in casa di Meneghin, Segundin ritrova dopo molto tempo, la figlia dell’avvocato, Tereixina, che ha da poco terminati gli studi. In attesa dell’arrivo del padrone di casa, i giovani riportano alla memoria il loro bellissimo rapporto giovanile, arrivando persino a qualche tenerezza.
Il rientro improvviso di Meneghin, complica assai la situazione, che arriva a coinvolgere nuovamente i genitori di Segundin.
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Yvan Dakordhiu
Azaretti - Rostan
U “dottor” PEPÌN SCURLÜSSURA
Cumedia inte trei ati
PERSUNAGI:
Pepìn Scurlüssura “Dottore” in scienze cumerciali
Cumendatù Arçibaldu Capudivisiun au Ministeru
a Béla Marì mugliè de Arçibaldu
Dìna sö de Marì
Leònida autra sö de Marì
Segù paire de Marì
Giaçinta servéta in ca’ de Segù
Scià Nenìn mugliè de Segù
Carlin spediçiunè, amigu de Pepin
Giuanin amigu de Carlin e Pepin
Antò bitegà
Èrfiu cameré au Café Lìgüre
in scignuru ingrese
ina scignura ingrese
dui testimòni
caiche vùxe
A Ventemiglia, int’i Ani Trenta d’u Növeçentu.
Reçità pe’ a prima vota u 23 de lügliu 1930
int’u Puliteama Suciale de Ventemiglia
Pepin è stato il primo titolare d’una laurea in Scienze economiche e commerciali, mai visto a Ventimiglia. Il fatto che tutti si rivolgessero a lui, giustamente, come “dottore”, creava non poche incomprensioni, scambiandolo per medico, dottore in medicina.
Anche il commendator Arcibaldo, marito de a Béla Marì, una delle più belle donne della città, cade nell’equivoco; arrivando persino a raccomandare la moglie alle cure del “dottore”, il quale riservava alla paziente ben altre attenzioni.
A “dottore” vien l’idea d’approfittare dell’amico Carlin, spedizioniere, spasimante di Dina, per arrivare alla presenza di Marì, sorella di Dina, temporaneamente in casa di Segù, padre di ben tre figlie.
Provando a passare per medico, Segù si appresta a praticare una visita particolareggiata a Marì, ma è allora che il “dottore” s’accorge di come in casa avevano quasi tutti qualche malanno, del quale chiedere opportune indicazioni, gratuite.
Carlin, che lo ha accompagnato, è più fortunato con le sue attenzioni verso Dina, mentre prendeva forma sempre più distinta, la strategia dell’altra sorella di Marì, la scaltra Leonida, intenzionata a circuire Pepin.
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Yvan Dakordhiu
Azaretti - Rostan
PAULIN U S’INCàLA
Cumedia inte trei ati
PERSUNAGI:
u Sciù Giuanìn neguziante d’öriu
Paulìn so’ figliu
u Sciù Luigìn mugliè de Luigin
a Scià Marieta cuxin de Giuanin
Rìna figlia de Luigin
Màire Nenìn lala de Giuanin e Luigin
Pié Belügura ditu Scüracalussi omu d’afari d’u Conte
Luré Strenzìgliura servu de Belügura
vuixe d’ina dona e de figliöi
vuixe d’u Bativù d’a Cria
A Ventemiglia, int’i Ani Vinti d’u Növeçentu.
Reçità pe’ a prima vota intu mazu 1932
int’u Puliteama Suciale de Ventemiglia
Giuanin non sa proprio più cosa fare, per trarre il figlio Paulin da una condizione di insicurezza, ma anche di soggezione nei confronti di Pié Belügura, tipaccio indegno, che l’ossessionava con strategia demolitoria, a suo esclusivo favore, usando l’infido agire del suo servitore Luré Strenzigliura.
In predicato, si presentava preminente l’amore verso Rina, figlia del benestante e nobile sciù Luigin, datore di lavoro di Pié. Benché la sorte, improvvisamente giochi a favore di Paulin, ugualmente il giovane pare non saperne approfittare. Riuscirà il vero amore a trionfare ?....
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Filipu Giliu Rostan
VERSU L’ESIGLIU
RUFFINI A VENTEMIGLIA
Episodiu storicu int’in atu, pigliau dau
“LORENZO BENONI„ de Giovanni Ruffini
PERSUNAGI:
Giuanin Ruffini
Andrieta Biancheri
u Pin manente d’i Biancheri
Marita so’ mugliè
Lücangelu Pignun padrun d’a “Locanda del Cervo”
Dui omi omi de fatiga de Biancheri
A Ventemiglia, in Sciestru, ina seira d’u mese
de zügnu de l’anu 1832
Reçità pe’ a prima vota int’u zügnu 1932
int’u Puliteama Suciale de Ventemiglia
Sul romanzo autobiografico “Lorenzo Benoni”, Giuanin Ruffini sembra descrivere le proprie disavventure di esule, verso la Francia.
L’esule, fuggiasco, giunto in Siestro, di fronte alla Ventimiglia chiusa nelle mura, cercò rifugio nella Torre di proprietà dell’amico Andrieta Biancheri; trovandovi ad accoglierlo Marieta e Pin, i manenti di Andrieta, che gli concedono aiuto.
Il Ruffini si fida di Pin, ma più ancora della giudiziosa Marieta, che impone al marito la correttezza, mentre si reca in città ad avvertire il padrone.
Al richiamo, Andrieta giunge spedito, facendosi accompagnare da Lucangelo Pignone, l’oste della Locanda del Cervo, una sorta di gigante, il quale si carica il Ruffini sulle spalle, dentro una gerla, per portarlo sulla spiaggia della Marina, da dove una barca di pescatori fidati lo depositerà, in salvo, oltre il Varo.
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Yvan Dakordhiu
Azaretti - Rostan
U RÜVEGU DE BON CÖ
Cumedia inte trei ati
da “Le bourru bienfaisant” de Carlo Goldoni
PERSUNAGI:
u sciù Urassiu ricu scignuru
u sciù Girumin su’ névu
u sciù Carlin amigu d’u sciù Urassiu
a scià Maria muglié de Girumin
u sciù Pietrin zuvenu d’a scià Pinin
a scià Pinin sö de Girumin
Tunin chafför e giardiné de Urassiu
Marianin serva d’u sciù Urassiu
A Ventemiglia, int’u passau.
Reçità pe’ a prima vota int’u marsu 1933
int’u Puliteama Suciale de Ventemiglia
U sciù Urassiu e proprietario di una casa giardino, in Ciassa, dove ospita suo nipote Girumin, con la moglie Maria, insieme alla sorella di questi Pinin, della quale è anche tutore.
Pinin è innamorata di Pietrin, bravo giovane che manca però di sostanza. Il burbero Uraziu vuole che la nipote sposi il suo attempato ma sostanzioso amico Carlin; il quale non osa contraddirlo, intanto che lo sta battendo in una partita a scacchi.
In mancanza di agibilità per il palcoscenico del Teatro Comunale, questa commedia, adattata da Gaspare Caramello, secondo i canoni del Teatro d’Avanguardia, ha riscosso un notevolissimo successo, sul ritrovato minipalco dell’Oratorio di San Giovanni al Cavu; dove è stata recitata in costume ottocentesco, sostenuta da musicalità Anni Sessanta.
Quella è stata la prima ed unica rappresentazione di teatro d’avanguardia in Ventimiglia.
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Yvan Dakordhiu
Azaretti - Rostan
A VERITÁ A L’UFENDE
Cumedia int’in atu
da “Le Misanthrope et l’Auvergnat” de Labiche
PERSUNAGI:
u Sciù Pifareti bon particulà, fantin e cegun
Tunin d’a Verità strapunté
u Sciù Bacicin ditu “Rien ne va plus,,
a Scià Rusina so’ mugliè
Nineta serva de Pifareti
Michè “chauffeur,, de Pifareti
A Ventemiglia int’u 1930.
Reçità pe’ a prima vota int’u zügnu 1933
int’u Puliteama Suciale de Ventemiglia
Borghese benestante, Pifareti individua nei propri domestici l’essenza di ogni falsità e ogni insopportabile vizio. Licenzia il proprio autista e sta per mandar via anche Nineta, la fantesca, proprio quando gli fa visita Tunin, che gli riporta il portafogli che aveva smarrito, pieno si soldi.
Oltre alla profonda onestà, nell’occasione, Tunin fa anche sfoggio dei un’inusuale propensione a non dire falsità. Pifareti lo ingaggia subito, proponendogli un contratto blindato.
Non ci vorrà molto, per pentirsene, ma fortunatamente ha mantenuto Nineta a servizio ....
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Yvan Dakordhiu
Azaretti - Rostan
MEIGU PE’ FORSA
Farsa inte trei ati
da “Le médecin malgré lui” de Moliére
PERSUNAGI:
Giuanìn buscairö
a scià Martìna dona de sustansa, muglié de Giuanin
u sciù Antò veixin de ca’ de Giuanin
Valériu servitù de Zerunte
Lüca mariu de Giacumina
Zerùnte paire de Luisa
Giacumìna nüriga in ca’ de Zerunte
Luìsa figlia de Zerunte
Liàndru inamurau de Luisa
Tebàrdu paisan
Pierìn figliu de Tebaldu
A Ventemiglia, inte Murrudebò e ai Giardinéti, int’i Ani Vinti.
Reçità pe’ a prima vota int’u marsu 1934
int’u Puliteama Suciale de Ventemiglia
A scià Martina rinfaccia al marito di approfittare del suo patrimonio per giocare e bere da mattina a sera e Giuanin la bastona solennemente. Per vendicarsi, la moglie si serve di un’idea geniale: indica il marito quale unico medico al mondo capace di guarire una ragazza diventata muta, ma avverte che Giuanin non ammetterà mai di essere medico, quindi sarà necessario bastonarlo, per convincerlo, arrivando persino a malmenarlo più volte, finché non cederà. E così avviene. In realtà, la ragazza si fingeva muta per evitare il matrimonio che il padre Zerunte gli imponeva, costringendola a non frequentare mai più lo squattrinato Liandru, di cui era innamorata.
Giuanin scopre l’arcano e con facilità guarisce la bella Luisa, conducendole Liandru travestito da farmacista, fino a organizzare il loro matrimonio, proprio quando il giovane eredita da uno zio, diventando ricco, per la felicità di Zerunte.
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Yvan Dakordhiu
Azaretti - Rostan
A SCÖRA d’i MARìI
Cumedia inte trei ati cürti da Moliére
PERSUNAGI:
u sciù Bacicìn frai de Françeschin
u sciù Françeschìn frai de Bacicin
Mariéta sö de Lileta
Liléta sö de Marieta
Anetìn serveta de Lileta
Bertìn zuvenu de Marieta
Batì amigu de Bertin
u Bregadé
ina Gàrdia
A Ventemiglia, int’a prima de l’anu 1930.
Reçità pe’ a prima vota int’u marsu 1934
int’u Puliteama Suciale de Ventemiglia
Due fratelli benestanti, Bacicin e Franceschn sono i rispettivi tutori di due sorelle, orfane: Marieta e Lileta. Il primo, più anziano, lascia liberamente che la sua pupilla si diverta e rispetti poco le regole, fino a conquistarsene l’amore; l’altro, tirannicamente severo vede invece la sua convolare a nozze con un giovane corteggiatore.
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Emiliu Azaretti
BERNÀ U BÜLU U SE MARIA
Farsa int’in atu da “Le mariage forçè” de Moliere
PERSUNAGI:
Bernà u bülu ex cafeté
Cesira cumà de Bernà
Lulù garsuna emancipà prumessa a Bernà
a scià Catarì Sciütina maire de Lulù
Pietrin, ditu Massagati frai de Lulù, figliu de Catarì
Segundin zuvenu de Lulù
u prufessù Dreinstein in po’ tropu fiřosufu
Giuanìn, u strengà venditù de strenghe e pianeti
A Ventemiglia, drente â Rucheta, int’u 1931.
Reçità pe’ a prima vota int’u marsu 1934
int’u Puliteama Suciale de Ventemiglia
Bernà, ricco benestante vuole sposare la giovane e bella Lulù, sconsigliato dalla sua comare Cesira, che lo convince a chiedere un parere a due filosofi simulatori, i quali non fanno altro che accrescere le perplessità di Bernà.
Entrando in scena Lulù, non s’accorge della presenza di Bernà e rivela al suo amato Segundin di volersi maritare per denaro, contando di restar vedova entro pochi mesi. Quanto ascoltato induce Bernà a cercare di convincere Catarì, madre di Lulù, per fare in modo di riprendersi la sua promessa di matrimonio. Ma Pietrin, fratello di Lulù, non è d’accordo e sfida Bernà a duello. Al suo diniego, comincia a bastonarlo fino a convincerlo al matrimonio forzato.
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Emiliu Azaretti
U SE CREDEVA D’ESSIRU
Atu ünicu da “Le Cocu imaginaire” de Moliere
PERSUNAGI:
u sciù Andriéta bon particulà
Luigìna so’ figlia
Lurenzìn imprumessu de Luigina
Cenzìn amigu de Lurenzìn
Bernà, u scàiru particulà
Adélia muglié de Bernà
Tòniu parente de Adélia
Zirabrechìn paire de Lurenzìn
Bigéta serva d’u sciù Andrieta
Òmu ciamau da Bigeta
A Ventemiglia int’i primi ani d’u Noveçentu.
Reçità pe’ a prima vota int’u zügnu 1934
int’u Puliteama Suciale de Ventemiglia
Andrieta ha promesso la figlia Luigina a Lurenzin, ma durante un’assenza di questi cerca di convincerla ad accettare la mano di Censin, un partito che ritiene migliore. Innamoratissima di Lurenzin, la ragazza sviene mentre ne ammira il ritratto, che lasci cadere in piazza, mentre viene soccorsa da Bernà. La moglie di questi, Adelia vede la scena e teme una tresca tra i due; raccoglie allora l’effige e mostrandola fa intendere a Bernà di avere per amante il giovane del ritratto, riuscendo nell’intento, proprio mentre Luigina rinviene e trasecola vedendo quel ritratto nelle mani di Bernà e torna a star male, soccorsa da Adelia che la invita in casa, innescando una serie di esilaranti equivoci.
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Yvan Dakordhiu
Azaretti - Rostan
U SPIRITU DE CUNTRADIZIUN
Atu ünicu da Charles Dufresny
PERSUNAGI:
u Sciù Giuanìn Tanüa bon particulà
a Scià Catarìna so’ muglié
Rìta so’ figlia
Pançadòuru ricu pretendente
Pepìn pretendente poveru
Luigìna dòna de curtesia de Luigina
Lüchìn manénte d’i Tanüa
u Nutàru Cialuméi pübricu ufiçiale
A Ventemiglia int’u 1930
Reçità pe’ a prima vota int’u zügnu 1935
int’u Puliteama Suciale de Ventemiglia
Giuanin Tanüa si accorda col suo manente Lüchin in modo che il nutaru Cialümei sia presente all’incontro organizzato per la firma del consenso al matrimonio di sua figlia Rita col ricco sciù Pançadouru; in modo che di fronte ad un documento legale la propria moglie Catarina non possa avvalersi del suo opprimente spirito di contradizione; proprio quello che hanno portato la scià Catarina a dare il benservito a Lüchin. Ma Lüchin mette in campo il suo sistema per contrastare l’atteggiamento di Catarina proprio quando giunge il momento di scegliere il futuro sposo di Rita, tra il giovane e squattrinato Pepin e Pançadouru.
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Filipu Giliu Rostan
I SUN MEGLIU I OMI O E DONE ?
Farsa int’in atu
PERSUNAGI:
u sciù Sperninsöra bon particulà. Fantin in po’ maüru
u sciù Merlu sou amigu
Paulin dumestegu in pröva
Antò autru dumestegu in pröva
A Ventemiglia int’u 1930
Reçità pe’ a prima vota int’u zügnu 1936
int’u Puliteama Suciale de Ventemiglia
U sciù Sperninsöra manda via la sua collaboratrice domestica, perché non ne può più delle donne a servizio, è convinto che siano più adatti gli uomini in quei ruoli. Scommette con u sciù Merlu, che troverà un uomo più duttile e servizievole, a confronto delle sue trascorse collaboratrici.
Da incarico a u Baghegu, barbiere in via Piemonte, che gli invìi a casa un uomo adatto. Ne arrivano due uomini, ognuno coi propri “pregi”, sicché Sperninsöra li trattiene tutti e due, mettendoli alla prova.
Chi vincerà la scommessa ?
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Yvan Dakordhiu
Azaretti - Rostan
A ÇENA D’A LEVA
Cumedia int’in atu
da “L’affaire de la Rue de Lourçine” de Labiche
PERSUNAGI:
u Sciù Menécura bon particulà
Antuniéta so’ muglié
Frescairö cögu, leva de Menécura
Chechìna serva de Menécura
Gratapignàta parente de Menécura
A Ventemiglia int’u 1937
Reçità pe’ a prima vota int’u zügnu 1938
int’u Puliteama Suciale de Ventemiglia
Di ritorno da una cena di leva, alterati entrambi dai fumi delle abbondanti libagioni, Menecura si trascina in casa Frescairö, compagno di leva, che non considera però del proprio rango.
Entrambi, non riescono a ricordare come sia potuta avvenire tanta promiscuità, finché non lo apprendono da una notizia che riguarda la loro avventura della sera innanzi, riportata dal giornale portato a casa da Chechina, domestica opportunista.
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Anacleto Hughes
PURVE INT’U ÇERVELU
Cumedia brilante inte trei ati
PERSUNAGI:
Pascà u ferrà
Rusìn so’ muglié
Pepìn l’inventù, cügnau de Pascà
Piétru |
Lìna { figliöi de Pascà
Ménegu |
Gìgi u carbunin, grande aziunista
Bértu u barbé, ditu “Rastrelapegögli”
Giuanìn amigu de Pascà
A Ventemiglia int’u 1947.
Reçità pe’ a prima vota int’u zügnu 1948
int’u padigliun d’u Mercau d’ê Sciure
Pepin ha progettato una rivoluzionaria bicicletta, dotata di un particolare motore a “scoppio” e per produrla industrialmente, chiama a se due soci: Gigi, venditore di carbone e Bertu il barbiere, che hanno velleità da grandi azionisti.
Vivendo in casa del cognato, a causa dei suoi lavori e delle trattative societarie, Pepin vi porta un certo trambusto, che pare coinvolgere tutti, ad eccezione proprio del cognato Pascà, che giudiziosamente si defila.
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Emiliu Azaretti
I DUI CUSTANTIN
Cumedia inte trei ati e in prolugu,
da “I MENECMI” de Tito Maccio Plauto
PERSUNAGI:
Custantìn, primu bon particulà,
Euristéa muglié d’u primu Custantin
Spasséta cliente d’u primu Custantin
Auredìgu söixuru d’u primu Custantin
Parpagliöra amante d’u primu Custantin
Basséta serva d’a Parpagliöra
Ániu e Áziu scciavi d’a Parpagliöra
Imenéu meigu a Eridanu
Deixun e Çincun scciavi de Euristea
Marchìn, ditu Custantìn frai bessun d’u primu Custantin
U Còrsu scciavu de Marchin, a Albintimiliu
a Epidanu, portu d’u bassu Adriaticu, int’u 170 a.C.
Reçità pe’ a prima vota int’u zügnu 1965
int’u Teatru Cumünale
Custantin e Marchin, sono fratelli gemelli assai somiglianti, figli d’un mercante di Albintimilio, che nel 200 a.C., a Marsiglia per affari, nella confusione smarrisce il piccolo Custantin, rinvenuto da un mercante greco, il quale lo porta con se a Epidanu.
Ad Albintimiliu, Marchin che viene chiamato Custantin in ricordo del fratello perduto; da adulto decide di girare tutto il Mediterraneo alla ricerca del fratello, e finalmente gli hanno indicato che probabilmente vive a Epidanu, dove si è appunto recato.
L’omonimia e la straordinaria somiglianza tra i due fratelli crea inevitabili equivoci, scatenando un susseguirsi di situazioni confusionali, meglio rilevabili con l’informazione dell’esistenza di un medaglione amuleto, indossato da Marchin.
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Anacleto Hughes
SEMU A POSTU
Cumedia inte trei ati, da in’idea de A. Bottazzi
PERSUNAGI:
Batistìn scarpà
Stevanìn so’ frai
Netìn muglié de Stevanin
Jòle figlia de Stevanin
Pascà ditu u büxiardu
Meneghìn bitegà
Rìta so’ muglié
U sciù Lurénsu padrun de ca’
Màriu so’ figliu
U Cavaliére in furestu
A Ventemiglia, int’a Ciassa, cu’a guerra fenia da pocu.
Reçità pe’ a prima vota int’u zügnu 1966
int’u Teatru Cumünale
Stevanin, sposato con Netin, assieme all’anziano scapolo fratello Batistin, pratica in casa l’arte del ciabattino. L’eredità di cui la sorella dei due, Amalia; li ha resi esecutori testamentari se riusciranno a ritrovare il marito fedifrago della medesima, il quale gli ha sottratto il figlio. Questo incarico porta in casa il subbuglio. Stevanin confabula costantemente con Pascà u büxiardu. Intanto il sciù Lurensu, padrone di casa, per strategia manda a Genova il proprio figlio Mariu, giacché si è innamorato di Jole, la figlia di Stevanin. Pascà presume d’aver trovato il figlio e il marito di Amalia in un certo Meneghin Russetti, verduraio a Nervia, sposato con una certa Rita. Il quale dovrebbe riconoscere Michelin , il figlio di Amalia, rintracciato vivo in Calabria. Mentre Jole soffre per i contrasti richiesti a Mario dal padre; si presenta un fantomatico Cavaliere che afferma di essere il padre di Michelin. Questo arrivo contribuisce a spargere la voce dell’eredità, contribuendo a attenuare i divieti posti dal padre di Mariu nei confronti di Jole. Anche Rita, moglie di Meneghin, è pronta a cambiare strategia. Cosa riserveranno le strategie di Pascà ?
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Emiliu Azaretti
A RIVINçITA DE PASCÀ
Cumedia inte trei ati, da in’idea de Ugo Palmierini
PERSUNAGI:
Pascà impiegau d’e feruvie
Chechìna so’ muglié in segunde nosse
Sirvàna figlia de Chechina
Firuména sö de Chechina
Giaçìntu bitegà
Tàvia so’ muglié
Segundìna so’ figlia
Cesarìn cuxin de Tavia
Feliçina sàrtuira
A Ventemiglia int’i ani Çincanta
Reçità pe’ a prima vota int’u zügnu 1971
int’u Teatru Cumünale
Pascà, impiegato in ferrovia, è sposato in seconde nozze con Chechina ed è andato a vivere in casa di questa, assieme a Sirvana e Fiřumena, figlia e sorella della donna. Sirvana è viziata da mamma e zia fino all’inverosimile, mentre trattano con eccessiva sufficienza il povero Pascà. Capita che Tavia, cugina di Pascà, moglie del vicino di casa Giaçintu, abbia necessità di prendere in affitto la camera indipendente dell’appartamento di Chechina, per ospitarvi temporaneamente Cesarin, un parente imprenditore milanese venuto in Riviera per i cantieri dell’Autostrada, ma anche affascinato da Segundina, la figlia di Tavia e di Giaçintu, il quale non gradisce il giovane per casa. Pascà, ben disposto ad accontentare Tavia, suggerisce però di inscenare un suo rifiuto nel momento di chiedere il consenso di Chechina e Fiřumena se si vuole ottenere il contrario. Avrà visto giusto ?
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Filipu Giliu Rostan
INA PURMUNITE DUGIA
Cumedia int’in atu
PERSUNAGI:
Antò pustin
Marì so’ muglié
Pin amigu d’a buciofiřa
Din autru amigu
A Ventemiglia int’u 1960
Reçità pe’ a prima vota int’u zügnu 1973
int’u Teatru Cumünale
Il mestiere di postino è veramente stancante; tra lettere e cartoline, specie nel periodo pasquale, non si finisce mai. Un bel pediluvio, tornando a casa, coi piedi fumanti, è proprio quello che ci vuole. Ma cosa penserà la moglie del postino, al suo rientro, trovandolo nell’atto di lavarsi i piedi, mentre manifesta l’assurda pretesa di cambiarsi persino i calzini ?
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Emiliu Azaretti
PESCAVUI de CANA
Cumedia inte trei ati da “Pescatore, affonda l’esca” de Ugo Palmierini
PERSUNAGI:
Uréste Schienadritta pescavù incumpresu
Amàlia sartuira, so mugliè
Marìna figlia de Amalia
Giüstina dona de serviziu de Amalia
Andrì ditu Brümesu, pescavù
Gìdiu ditu Murinétu, pescavù
Giüstìn sciurista de A Mùrtura
u Cumendatù Brambilla indüstriale de Milan
a scià Verandu vidua, criente de Amalia
Caiche vuxe
A Ventemiglia, int’ina Prima, d’i nostri tempi
Reçità pe’ a prima vota int’u zügnu 1976
int’u Teatru Cumünale
Amalia, moglie di Ureste Schienadritta, gestisce laboratorio di sartoria in casa e vorrebbe che il marito gli sbrigasse almeno le commissioni; ma questi, appena gli è possibile si arma degli attrezzi da pesca e raggiunge gli amici Andrì e Gidiu, o meglio Brümesu e Mürinetu, sul molo della foce o su quello del porto, agli Scoglietti, o persino sulla Punta della Mortola, coi rischi conseguenti. Capita che durante una di queste “commissioni” Ureste cade in acqua e l’amico Brümezu lo soccorre e lo accompagna a casa, ma non riesce a recuperare il pacchetto della consegna che Ureste avrebbe dovuto portare a termine. Sono davvero guai seri, che i due complicano ulteriormente cercando di trasformare la caduta in acqua in un probabile tentativo di suicidio, per sminuire la perdita del pacco da consegnare. insomma, verrà ritrovato quel famoso pacco con la blusa da consegnare alla signora Angelina ?
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Emilio Azaretti
CHI U L’È U MARIU DE CESIRA …
Cumedia int’in atu
PERSUNAGI:
Stéva Verrandu cameré int’i uteli
Bastianìn Sismundini cameré int’i uteli
Catarìna Rebaudu, Catì pignasca, padruna d’in mublé
A Jersey, dopu a gherra.
Reçità pe’ a prima vota int’u zügnu 1978
int’u Teatru Cumünale
Mentre lavorava come stagionale in Inghilterra, Steva Verrandu viene chiamato a sostituire un collega a Jersey; dove giunge nel pieno della notte, trovando ospitalità nel “meaublé” della vedova pignasca Catarina Rebaudo, nella camera lasciata libera dal collega sostituito, a metà con un altro cameriere d’albergo, anch’egli giunto, pochi giorni avanti da Chamonix.
Intanto che si appresta a coricarsi, Steva deve provvedere a far cessare il profondo russare del coabitante. Nello scambio di “cordialità” che ne segue, i due vengono a scoprire di essere i entrambi sposati con la medesima donna, abitante a Latte di Ventimiglia.
Steva, che era riuscito a liberarsi del pesante vincolo matrimoniale e per questo girava il mondo, di albergo in albergo, deride la condizione di opprimente legame vissuta da Bastianin, portandolo a reagire ad alta voce, richiamando l’attenzione di Catarina, che giunge alterata, per mettere fine al litigio, ma approfittando per consegnare a Bastianin una lettera ed un telegramma, che saranno risolutivi per la disputa iniziata.
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Emilio Azaretti
GIANCANéVA e i SéTE NANI
Foura iute trei ati e in cadru
PERSUNAGI:
Giancanéva figlia d’u Conte Raimundu de Ventemiglia
Gramégna a Cuntessa, mairastra de Giancaneva
Ricardin figliu d’u Visconte de Rocabrüna
Marfabén gardia-cacia d’a Cuntessa Gramegna
a Stria Fùina mairina d’a Cuntessa Gramegna
u Spegliu striàu vuxe
e bestiete d’u boscu:
u Scuirö
a Levre
a Marmota
i Sete Nani:
Pansairòtu
Mungugnétu
Blagö
Numincalu
Lecaressu
Adaixotu
Petö
Reçità u 4 de marsu d’u 1978,
cu’i Centru de Cultüra Intemelia d’u Segundu Circulu,
int’u Teatru Cumünale
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Emiliu Azaretti
ÇENERUSéLA
Foura inte dui ati pe’ i stüdenti d’ê Scöre Medie
PERSUNAGI:
Çeneruséla figliastra de Agreglia
Agréglia mairastra de Çeneruséla
Chechìna prima figlia de Agreglia
Pepìna segunda figlia de Agreglia
Seréna a bàsura
Giaçinta prima damixéla de Çeneruséla
Margarita segunda damixéla de Çeneruséla
Ciciö primu pagétu
Petö segundu pagétu
Luigìn u Principe de França
Martìn primu cumpagnu d’arme d’u Principe
Murìziu primu cumpagnu d’arme d’u Principe
Lilìn u bativù d’a crìa
A Ventemiglia, int’u XIV sécuřu.
Reçità int’u zügnu d’u 1978, cu’u Centru de Cultüra Intemelia,
d’a Media Biancheri
int’u Teatru Cumünale
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Emilio Azaretti
E BUXIE
Cadretu
PERSUNAGI:
Ciciö nevu de Genia
Génia mairegrande de Ciciö
Tunìn amigu de Ciciö
Catarìna cunuscente de Genia
Reçità a marsu d’u 1980,
cu’u Centru de Cultüra Intemelia d’u Segundu Circulu,
int’u Teatru Cumünale
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Emilio Azaretti
U GATU INGIARMAU
Foura int’in atu
PERSUNAGI:
u Gàtu ingiarmàu
Tunìn sou padrun epöi Marchìse de Muntasciü
u Re
a Regina
a Principessa
Artù Cavaliere d’u Re
Bacù Cavaliere d’u Re
Gelinda Dama d’a Regina
Melinda Dama d’a Regina
l’Òrcu-Magu
Vergì cameré de l’Orcu
u Tòru
u Ràtu
Reçità int’u zügnu d’u 1979,
cu’u Centru de Cultüra Intemelia d’ê Medie Biancheri,
int’u Teatru Cumünale
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Emilio Azaretti
MARMELIN
Foura inte trei ati
PERSUNAGI:
Françé scciapalegna
Serafina so’ muglié
Angelin |
Benardin |
Cristufin { soi figliöi
Ricardin |
Marmelin |
Gramésu l’orcu
Amaràna segunda muglié de l’orcu
Priméta |
Segunda |
Tersiglia { figlie de l’orcu
Cartana |
Chintana |
Antò u furnà
Rebissu ün
Rebissu dui
Cardelin ün
Cardelin dui
Ciciö ün
Ciciö dui
Reçità u 27 e u 28 zügnu d’u 1981,
cu’u Centru de Cultüra Intemelia d’u Primu Circulu
d’ê Scöre Primarie, int’u Teatru Cumünale
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Emilio Azaretti
U CUTELU DE PE’ U MANEGU
Cumedia inte trei ati
da in travagliu de Ugo Palmierini
PERSUNAGI:
Luré bitegà
Lìmpia so’ muglié
Lìna so’ figlia
Censìn cuxin de Luré
Serafìna dita “La vedova allegra”, veixina de ca’
Luiséta su’ figlia
Marianìn veixìna d’u cian survan
A vuixe d’u mariu de Marianin
A Ventemiglia, versu Nervia, int’i Ani Ötanta
Reçità pe’ a prima vota int’u zügnu 1981
int’u Teatru Cumünale
Nervia, Anni Ottanta. Il desiderio di Limpia sarebbe quello di veder la figlia Lina convolare a giuste nozze con l’attempato, ma ricco padrone di casa. Capita che di traverso a questo sacrosanto disegno si è posta Serafina, la dirimpettaia nello stesso caseggiato, chiamata anche “la vedova allegra”, la quale ha architettato il medesimo disegno per la figlia Luiseta. I battibecchi, innescati per qualunque stupidaggine, sono all’ordine del giorno attraverso le finestre del primo piano. Luré, il marito di Limpia, ha accolto in casa il cugino Censin, genovese, che è stato assunto in ferrovia, a Ventimiglia, dopo la morte del padre e le necessità della zia, chiamata per affari in Piemonte. Limpia è contraria a questa presenza che scombussola ulteriormente il suo piano; tanto più che il giovane ama praticare il suo hobby di ritrattista, con cavalletto e tavolozza, nell’appropriata luminosità del balcone di casa, alla vista dell’odiata vicina. Marianin, vicina di casa al piano di sopra, rivela a Limpia l’interesse manifestato da Luiseta verso Cesarin, nei fugaci contatti intrapresi sui rispettivi balconi di casa; indicando a Limpia una nuova strategia nei confronti del nipote artista. Da quel momento si alternano simpatici contrattempi che sarebbe indelicato svelarvi.
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Pierino Sismondini
GÜSTI, MÙRRI E ... PRUFÜMI DE CA’
Cumedia inte trei ati
da “Mandilli de sea” de Gianfranco Bozzo
PERSUNAGI:
Bertumé Balestra cumandante marìtimu in pensciun
Marì so’ mugliè
Bacicìn so’ figliu
Richéta sa’ figlia
Arìstide bàrba de Bertumé
Rafelìna a purtéira
Int’ina çità de portu, int’i Ani Ötànta d’u Növeçéntu
Reçità pe’ a prima vota u 29 de lügliu d’u 1989
insci’u parcu d’u Festival de Pigna
Battibecchi e prese di posizione tra due famiglie vicine di casa che si impongono di salire i gradini sociali in questo mondo che non ha più i valori d’un tempo.
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Alberto Rebaudo
R A T I N ...
IN’IMBRÖGLIU INT’Ê FASCIÖRE
Cumedia inte trei ati
Redüta e adatà da Pierin Sismondini
PERSUNAGI:
u sciù Demùndu indüstriale scarpà
a scià Richéta so’ mugliè
Génia sa’ figlia
Carlìn so’ figliu
Gustìn segretariu de Demùndu
u sciù Gambin sociu de Demùndu
Paulìna a làla - sö de Richéta
Malù màire de Ratin
Marita dona de serviziu
a Ventemiglia, int’i Ani Ötànta d’u Növeçéntu
Reçità pe’ a prima vota u 25 de lügliu d’u 1990
insci’u parcu d’u Salun Civicu de San Giaixu d’a çima
Giunto all’età della pensione, l’industriale calzaturiero Demundu cerca di impostare la vita dei figli. Carlin rifiuta di sostituirlo in fabbrica, preferendo un lavoro da statale; mentre Genia rifiuta decisamente di sposare u sciù Gambion, socio di papà, dopo che ha terrorizzato Demundu intraprendendo un flirt con Gustin, l’indispensabile segretario della ditta. Da parte sua Carlin ha una relazione con Malù, che lo pressa, presentandosi anche a casa, ora hanno avuto un bel maschietto, conosciuto come Ratin. Carlin si troverebbe nei pasticci, se la sorella Genia non trovasse una soluzione intrigante,
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Emiliu Azaretti
CHELE NÖTE de SETEMBRE
Cumedia inte trei ati
da in travagliu de Umberto Morucchio
PERSUNAGI:
Fürtunau Biancheri rapresentante disucüpau
Marianin so’ muglié
Gina so’ figlia
Lücrezia su’ söixura
Françé su’ barba
Paulin zuvenu, d’età cun Gina
Genia amiga de Marianin
Gina figlia de Genia
“Desbröglia” Cassini avucatu de Türin
U Diretù in veciu scignuru
Nina dona de serviziu a ure
A Ventemiglia, inturnu a l’anu 1990
Reçità pe’ a prima vota u 16 de lügliu 1991
insci’u parcu manifestassiun d’a Ciassa d’u Müniçipiu
Borghese squattrinato, Fürtunau Biancheri sopporta le manie di signorilità della moglie Marianin, ma soprattutto le smanie di successo spicciolo della figlia Gina., che per ora ha un impiego da segretaria. L’unica con un po’ di sale in zucca è la suocera, Lücrezia, madre di Marianin, che regolarmente non viene ascoltata, specialmente quando consiglia a Gina di sposare Paulin, bancario col quale son cresciuti assieme, proprio sotto le sue attenzioni. Ma ecco giungere da Torino l’avvocato Cassini, detto Desbröglia, che gli annuncia l’eredità che riceverà dopo la dipartita della contessa Adelaide Smorga. Ma non finisce qui !!!!
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Emilio Azaretti
INA PIGA DERRÉ A L’AUREGLIA
Cumedia int’in atu
d’a vaudeville “Ah! Mon Ismenie !” de Labiche
PERSUNAGI:
u sciù Benardìn Ferügura particulà
Rìna so’ figlia
a scià Pepìna sö de Banardin
Luigìn pretendente de Rina
Margarìta vuxie d’a guvernante
Int’ina vila de A Murtura, inturnu ai Ani Sciüscianta
Reçità pe’ a prima vota int’e l’estae d’u 1992,
insci’u parcu estivu de Valecrösa Auta
Con insistenza, un certo Luigin frequenta la casa dei Ferügura con l’intenzione di sposare la giovane figlia Rina. Ma il padre è assai possessivo e troppo attento ai segni corporei generazionali.
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Emiliu Azaretti
TÜTU PE’ INA CAMIXÖRA GRÌXIA ...
Cumedia inte dui ati da in’idea de Ugo Palmierini
PERSUNAGI:
Géniu pensciunau
Pepìn cumerciante, figliu de Geniu
Sùnta guvernante de Pepin
Luigìna veixina de ca’
Richìn viagiatù, amigu de Geniu
Miché garsun de bitega
A Ventemiglia int’i ani Sciüscianta
Reçità pe’ a prima vota int’u deixémbre d’u 1997,
int’u Centru Polivalente San Francescu
L’inespugnabile disperazione d’un laborioso commerciante e della governante di famiglia, è quella di dover tenere in casa l’anziano genitore, vedovo e pensionato; ma impenitente donnaiolo, irriducibile bugiardo e persino un po’ ladruncolo. A causa delle sue acrobatiche furberie, non è facile pizzicarlo in difetto; la sua accorta oratoria riesce sempre a trarlo fuori dei guai. Ma ora, ... la giacca d’un completo grigio, di fresca fattura, rischia di farlo scoprire, una volta per tutte. ... Sarà così ?
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Gianfranco Raimondo
Induvina chi ven a sdernà ?
Cumedia inte trei ati da in’idea de Nicolaj Gogol
PERSUNAGI:
Segù Scendegu
Lìna so’ muglié
Carulìna so’ figlia
Tìno astràcu, da Ruma
Brüxabòschi Assesù â Sanità
Cesìra muglié de Brüxabòschi
Sciacagràn Cunseglié de l’upusissiun
Ometu in scüru Ispeitù ministeriale
Int’ina Ventemiglia, a l’incumensu d’a Segunda Repüblica
Reçità pe’ a prima vota u 12 de lügliu 1996
int’u Teatru de Borgoratto, in pruvincia de Alessandria
Agli albori della Seconda Repubblica, un Sindaco ed un Assessore alla Sanità, di fantasia, ricevono la soffiata a proposito dell’imminente visita, da parte d’un Ispettore governativo, per la verifica di presunti maneggi illeciti amministrativi impiantati dai due. Il Sindaco, avendo avuto in sogno la premonizione negativa, da parte del Capogruppo dell’opposizione, che possiede accertate qualità di iettatore, si appresta a far sparire le prove del malfatto; quando si presenta in ufficio un fanfarone in difficoltà, già cittadino ventimigliese, allo scopo di chiedere aiuto economico, per poter tornare a Roma, dopo aver perduto più d’ogni suo avere al Casinò di Montecarlo. Il soggetto potrebbe apparire, anche, come l’atteso ispettore, per questo, certamente prevenuti, Sindaco ed Assessore cadono nell’equivoco, elargendo ogni sorta di favore a quel tipo, il quale immancabilmente ne approfitta. Nel tentativo di ottenere benevolenza durante gli sviluppi dell’ispezione, il Sindaco lo ospita in casa sua, pressando moglie e figlia ad accontentare qualsiasi richiesta esprimesse; tanto che il nostro se ne avvale in abbondanza. La figlia del Sindaco giunge a lasciare il fidanzato, facendo organizzare al padre il matrimonio col soggetto. Sarà l’ascolto delle registrazioni telefoniche impiantare dai carabinieri all’utenza del Sindaco, benevolmente consegnate dal Maresciallo all’Assessore, che verranno a stemperare la pesante situazione sviluppatasi; proprio al momento nel quale il vero Ispettore governativo entra in casa del Sindaco.
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Gianfranco Raimondo
S’I PICA DUE VOTE …
nu’ l’è semai u pustin
Cumedia inte trei ati
PERSUNAGI:
u sciù Lisciàndru prufessù, bon particulà
Vergìnia guvernante d’a ca’
Sìrvia vendituira porta a porta
Gertrüde lala d’u Prufessù
Màriu u pustin
Don Mudestìn preve e cunseglié
Mister Sìrviu in’itaglian in America
A Ventemiglia, int’e Asse, d’utunu, int’i ani Setànta
Reçità pe’ a prima vota u 17 de lügliu 1997
insci’u parcu manifestassiun d’a Ciassa d’u Müniçipiu
Il casuale incontro del professor Lisciandru con Sirvia si approfondisce velocemente, sotto il controllo attento di Verginia, ben consigliata da don Mudestin, il saggio parroco, che indirizza persino i comportamenti di Lisciandru. Si presenta Mariu, u pustin, che scombussola gli eventi in divenire, deviando la strada di Sirvia, fino al suo ripensamento, non casuale.
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Gianfranco Raimondo
GIÜLIETA e RUMEU ...
ma a curpa a l’è d’u liufantu
Cumedia inte trei ati
PERSUNAGI:
Dìna padruna de ca’
Bacì so’ mariu
Tiziàn veixin de ca’
Rafaéla figlia de Dina e Bacì
Adarbértu conte, növu veixin
Giüliéta cuntessa, so’ maire
Ruméu frai de Bacì
Gin paire de Tizian
A Ventemiglia, in Sciestru, avanti d’u Segundu Mileniu.
Reçità pe’ a prima vota u 20 de lügliu 1999
insci’u parcu d’u Salun Civicu de San Giaixu d’a çima
Dina e Bacì hanno necessità di dover invitare a pranzo Giüřieta, la nobildonna vicina di casa, accompagnata dal figlio Adarbertu, il quale ha una certa simpatia per Rafaela, la figlia di Dina e Bacì; che però mostra un certo interesse Tizian, un vicino di casa, esente da nobiltà. I padroni di casa non possono giammai immaginare i rapporti di sangue che li approssimano alla agognata contessa, attraverso il giramondo Rumeu, fratello di Bacì, al momento loro convivente. La storia è avvenuta alla falde del Kilimangiaro e ha per protagonista un voluminoso elefante. Proprio in quei giorni, stranamente, Rafaela riceve la chiamata di leva dal Distretto militare e la visita rivela la gravidanza del presunto Rafaelu, con l’innesco di vari problemi di consanguineità ….
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Alberto Rebaudo
I MASTRÜSSI D’A SCIÀ AMÁLIA
cumedia inte trei ati, adatà da Gianfranco Raimondo
PERSUNAGI:
Amàlia padruna de ca’
Géniu frài de Amalia
Paulin figliu de Amalia
Camìla muglié de Paulin
Rusina badante de Amalia e Camila
Vinçé bàrba de Amalia
Adargisa màire de Camila
Don Batista prevostru
Vespùn avucatu de Adargisa
A Ventemiglia int’u primu Növeçentu
Reçità pe’ a prima vota l’11 de lügliu 2003
insci’u parcu d’u Salun Civicu de San Giaixu d’a çima
Pare che Paulin, il figlio di Amalia, a Genova, abbia ottenuto una invidiabile carriera nell’Ufficio del Catasto per le sue doti d’abile conquistatore di mogli di qualsiasi tipo, compresa quella del capoufficio. Ora, che Paulin è stato trasferito a Ventimiglia, Amalia teme che la nomea di sciupafemmine possa portargli detrimento. Persino il parroco, don Batista si interessa della questione, sperando che un eventuale matrimonio di Paulin possa dirottare il morboso interesse della maggior parte delle giovinette da marito mostrano nei confronti di Paulin. Finalmente Paulin sposa Camila, giovane e bella ereditiera, figlia di Adargisa ricca industriale. Le giovinette non sono più in pericolo, semmai fosse quello il problema …….
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Gianfranco Raimondo
PAROLA DE SÜCA
Cumedia inte trei ati e in finà
PERSUNAGI:
Batistin padrun de ca’
Connie so’ mugliè
Bobby so’ figliu
Giassinta veixina de ca’
Pumpeu fàussu amigu de Batistin
Vanessa néssa de Pumpeu, fòrsci
Jhonny impresariu de spetàculu
Giülieta cuntessa
Ometu agente pruvucatù
ina süca insci’u sou taurinetu
a vuxe d’u Pustin
vuxe d’in Criente
A Ventemiglia, int’i Ani Növanta
Reçità pe’ a prima vota u lügliu 2004
insci’u parcu d’u Salun Civicu de San Giaixu d’a çima
Quando lo ritiene opportuno, la zucca esposta sul suo tavolinetto in salotto, parla con Batistin, raggiungendo persino un accordo con lui. Di fatto, se il padrone di casa si ingegnerà a intendere il linguaggio usato dalle zucche, potrà avvalersi delle notizie di eventi che stanno per accadere, a patto che non riveli a nessuno il segreto della “magigura” in corso, o gli sfugga di nominare la parola “zucca”. In questo caso perderà ogni privilegio.
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Andrea Capano
U SCANGIAMENTU D’A SCIÀ BREGÖGLIU
Cumedia inte dui ati
PERSUNAGI:
a scià Bregögliu rìca carestiùsa
Tereixìna a sou sérva
Don Miché u Prevostru
Censìna sö d’a scià Bregögliu
Girö omu d’a scià Bregögliu
A Ventemiglia, int’i primi d’u Növeçentu
Reçità pe’ a prima vota u 20 de lügliu 2006
insci’u parcu d’u Festival de Pigna
Benché sollecitata dal parroco e dalla sorella, l’avarissima signora Bregögliu rifiuta di aiutare la nipote nell’adire al matrimonio con un suonatore di contrabbasso, mancando di concedergli a titolo abitativo una vecchia casupola disabitata da anni, in fondo al giardino.
Ma Censina, la fantesca, cerca la collaborazione del sorprendente Girö, uomo di fiducia, per impostare l’eventuale cambiamento dell’anziana padrona.
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Giuliano Taggiasco
A RACUMANDAÇIUN
Cumedia int’e dui ati
PERSUNAGI:
Francu Bosiu banché
Letizia so’ muglié
Urtensia a camereira
Eture Lurensi cumpà de Letizia - nevu de Armansiu
Armansiu Lurensi munscegnù
Catarina làla de Francu
Brigitte cucota
A Ventemiglia, int’i primi Ani Çincanta
Reçità pe’ a prima vota u 21 de mazu 2009
int’u Teatru Cumünale
Letizia, moglie frustrata del banchiere Francu Bosiu, accetta la corte di Eture, il giovane nipote di monsignor Armansiu Lorenzi, direttore spirituale della coppia, che lo raccomanda per ottenere il posto in banca.
Sorpreso in casa dal banchiere, durante un incontro amoroso, seppure platonico, il giovane deve farsi passare per il dottore e persino per il marito della cameriera.
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Giuliano Taggiasco
INA MUGLIè PE’ SEGUNDIN
Cumedia int’e trei ati
PERSUNAGI:
Geniu Lurensi cumerciante de furmagi
Luigina so’ muglié
Paulina so’ figlia
Rusina cuxina de Paulina
Aldu Arringa avucatu - zuvenu de Paulina
Vinçé Aprosiu cügnau de Geniu
Lindu Guglielmi prufesù - amigu de Geniu
Segundin stüdente de butanica
Rina Belaria so’ maire
Antunieta fantina d’età e ciapeteira
A Ventemiglia, int’u 1938
Reçità pe’ a prima vota u 30 de zügnu d’u 2011
int’a Rassegna “Ciciò, u Capu” di Taggia - piazza Trinità
Nel mondo piccolo borghese di fine Anni Trenta, un’inconcepibile sequenza di imprevisti viene a turbare la tranquillità della famiglia Lorenzi: prima la temuta apparizione di un fantomatico figlio illegittimo, poi l’arrivo di un promesso sposo che si rivela un po’ rimbambito e, come se non bastasse, l’amata figlia unica s’innamora del giovane avvocato che ha osato ridicolizzare papà Lorenzi in tribunale.
Chi riuscirà a restituire una vita quasi normale ai protagonisti ?
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Giuliano Taggiasco
TUNIN CURBAGI, ASPERTU IN MARIAGI
Cumedia inte dui ati
PERSUNAGI:
Tunin Curbagi avucatu civilista
Luisa so’ nessa
Girumina guvernante in ca' Curbagi
Miché Bursetti prufesù de ginastica
Lambertu Doria praticante int'u Stüdiu Curbagi
Pulunì Porro barunessa, maire de Lambertu
Zisétte Bouasson mudela de gran sartù
Bacì Lüpi maixelà, in po' becu
Viturina esüberante muglié de Bacì
Giuà Asplanau pustin, sbanfatù de faixörin
A Ventemiglia, int'u 2000
Reçità pe’ a prima vota l' 11 de lügliu 2012, au Casté
La tranquilla routine di un modesto avvocato, perlopiù impegnato a “perdere” cause da quattro soldi, viene sconvolta dall’arrivo improvviso della nipote. Stabilitasi nello studio dello zio, la ragazza con gioiosa sapienza stravolge il solito tran-tran e fa di Corbagi un vero avvocato: preparato, professionale e soprattutto … vincente; ... non senza inconvenienti.
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Giuliano Taggiasco
U FANTARSMA D'U BARBA TARCISU
Cumedia inte dui ati
PERSUNAGI:
Giacò bitegà, bon particulà, ma carestiusu
Petrunila so’ muglié
Rensa so’ figlia
Tecla dumestega in ca’ de Giacò
Martin zuvenu de Rensa, nevu de Giacò
Bertu u ciü caru amigu de Martin
Don Tarcisu cuxin de Petrunila, preve a Badalücu
Miché Ferrari marescialu d’i Carabinei, gran cegùn
A Ventemiglia, caiche anu fa'
Reçità pe’ a prima vota u 9 de lügliu 2013,
a Santu Stefanu â Marina
Nella Ventimiglia di ieri, cercando di conservare il portafoglio anche al momento di dare un marito alla figlia, un bottegaio benestante si adatta di concederla al nipote, come vuole la moglie. Questa, facendo leva su una evidente iettatura, lo conduce verso la “telecinesi, eseguita dal cugino prete, ospite per l'occasione. In questa situazione, molte delle perplessità che affliggono il pover'uomo gli derivano dalla iperattività di un maresciallo dell'Arma.
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Giuliano Taggiasco
A SARTUIRA D'Ê ASSE
Cumedia inte trei ati
PERSUNAGI:
Migliu Palanca meigu e scassigotu
Rumilda muglié de Anatoliu e amante de Migliu
Anatoliu Anfossu generale de l'esercitu, in pensciun
a scià Lucia maire de Ivana
Ivana muglié de Migliu in segunde nosse
Carlin Lurensi padrun de cà int'ê Asse
Stefà magiurdomu in cà Palanca
Nives Boglione muglié de Carlin, scapà in zuventüra
Pumelina casana fissa d'a Sartuira d'ê Asse
A Ventemiglia, avanti l'ürtima Gherra
Reçità pe’ a prima vota u 22 de lügliu 2014,
a Campurussu - Bigauda
Il dottor Palanca, impenitente farfallone, per nascondere a sua moglie Ivana una scappatella con la cliente Rumilda, moglie del generale Anfossu, affitta un appartamento da un altro suo paziente, l'amico Carlin Lurensi. L'appartamento era stato l'atelier di una sarta, così il dottore, per una serie di equivoci e per salvare la faccia davanti alla moglie ed alla inviperita suocera, si spaccia quale famoso sarto per signore, ma così si complica la vita, fra clienti pretenziose e vecchie amanti. A sorpresa gli eventi gli danno la possibilità di chiarire tutto e riconciliarsi con la moglie. É un susseguirsi di intrecci amorosi e malintesi.
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A VENTEMIGLIUSA
Teatru
PROFILI di INTERPRETI e TECNICI
TEATRU cu’i CENTRI de CULTÜRA INTEMELIA
COMPAGNIA di PROSA in VENTEMIGLIUSU